Una guida per piazzare la tenda nel posto giusto

Un lettore di questo blog, Silvio, mi ha dato un bel suggerimento per un nuovo articolo: come decidere dove piazzare la tenda in un trekking?

È sicuramente un argomento interessante, e siccome proprio in questi giorni ho programmato un piccolo trekking in autonomia, con tenda, sacco a pelo e fornello, ho deciso di parlarne anche per fare un ripasso.

A proposito di tende: se dovete fare acquisti, guardate la mia guida alle migliori tende da trekking ultraleggere!

Scegliere il posto per la tenda non è banale

Si potrebbe tranquillamente pensare che un posto valga l’altro, quando si tratta di decidere dove piantare la tenda per la notte, ma non è così quando si va in campeggio, e ancora meno lo è quando si fa un giro per le montagne. Non è una scelta banale, e soprattutto è molto importante: dormire bene durante un trekking è fondamentale quanto mangiare le cose giuste.

Si deve scegliere bene l’attrezzatura da portarsi dietro (ad esempio il materassino da trekking) ma anche il posto in cui la si piazzerà. E le considerazioni da fare sono tante e varie. Vediamo quali sono le azioni da compiere.

Posizionarsi rispetto all’acqua

Il posizionamento rispetto alle fonti d’acqua, durante un trekking lungo, deve essere basato sulla facilità di approvvigionamento ma anche sulla necessità di non trovarsi nei guai.

È naturalmente necessario scegliere un posto che sia sufficientemente vicino all’acqua da non obbligarci a fare chilometri per prenderla (occhio però a verificare che l’acqua sia potabile, o comunque a far sì che lo diventi) ma anche abbastanza lontano da non crearci problemi in caso di piogge forti. Non è cosa comune nelle zone di montagna, ma stare vicino a un torrente che va in piena a causa di un acquazzone non è una bella esperienza…

Inoltre, se state in zone non troppo elevate e ventilate, essere troppo vicini a una fonte d’acqua ferma può essere una brutta esperienza: rischiate di svegliarvi per il caffè del mattino circondati da un nugolo di insettini malefici (poveretti, non certo malefici: loro sono lì tutti i giorni e da prima di voi!) che vi mangiano vivi mentre intingete una fetta biscottata. Oppure trovarvi proprio sulla strada che un branco di mucche percorre per andare a bere! Sicuramente divertente, non proprio una buona sveglia però.

Altra cosa da considerare quando si decide dove piazzare la tenda, è la linea dell’acqua: detto che è bene essere vicini ad una fonte di acqua, bisogna studiare il terreno e capire come fa l’acqua ad arrivare in un certo posto. Ad esempio potreste essere vicino ad un laghetto alpino, e trovarvi proprio nel mezzo di un canale che va ad alimentare quel laghetto proprio quando si scatena una pioggia. Ecco, cercate di osservare le linee del territorio per avere un’idea di come potrebbe muoversi l’acqua nel caso ce ne fosse molta che scende dal cielo: come verrà convogliata al lago? Quale sarà il suo percorso preferenziale?

Posizionarsi rispettando il vento

Quando scegliete come mettere la tenda a terra, dovete farlo anche cercando di capire come gira il vento. Innanzitutto perché una leggera brezza può aiutarvi a eliminare il problema degli insetti molesti, ma un vento forte può impedirvi di dormire la notte, e se la tenda non è proprio ben piantata potrebbe succedere pure di peggio.

Quindi cercate dei posti riparati dal vento, grazie a massi o gruppi di alberi. Occhio però all’albero che scegliete come protezione, perché potrebbe essere pericolante (e in ogni caso è meglio non stare troppo vicini a un albero).

Per quel che riguarda il vento, fate attenzione anche a mettere la tenda nel modo giusto: se il vostro rifugio ha una forma geodetica poco importa, più o meno tutti i lati spezzeranno il vento nello stesso modo. Se invece avete un lato più largo dell’altro, evitate l’effetto vela e posizionate la tenda in modo che il lato più stretto fenda il vento.

Posizionarsi sul terreno

Una volta che avete capito come posizionare la vostra tenda rispetto all’ambiente circostante e alle condizioni che vi si possono presentare di fronte, pensate anche alla comodità. Individuata la zona approssimativa verificate che il fondo sia abbastanza morbido ma non bagnato (questo provocherebbe condensa, e magari vuol dire che non avete valutato bene la posizione rispetto al movimento delle acque) e soprattutto deve essere libero da spuntoni, radici affioranti, rocce spigolose… Un fondo morbido significa in linea di massima che la terra su cui vi trovate ha un buon effetto drenante. Occhio però alle particolarità della zona in cui siete: ci sono posti con torbiere – tipo nelle Orobie, dove vado spesso – in cui vi trovate di fronte un terreno estremamente morbido che però quando lo calpestate rilascia acqua, come una spugna!

È poi sempre buona cosa evitare le conche (indovinate cosa succederebbe in caso di pioggia) e pure i pendii, per ovvie ragioni.

Se in più intorno alla zona di campeggio avete anche delle rocce o dei tronchi da usare come sedute o tavolini, allora avete fatto bingo! Ecco il posto perfetto per una bella dormita sotto le stelle.

La vostra tenda non deve essere un disturbo per nessuno

Vi lascio con un paio di precetti di bon ton. Magari alcuni di questi non sono così importanti, ma io cerco di rispettarli sempre.

  1. Occhio alle fonti d’acqua
    È importante considerare che in montagna le fonti d’acqua sono a volte scarse, e soprattutto che potrebbero essere utilizzate a valle da altre persone. Cercate di fare i vostri bisogni lontano dall’acqua il più possibile, e non usate saponi quando dovete lavare le stoviglie!
  2. Il paesaggio è di tutti
    Esagero? Forse, ma credo che sia una bella cosa cercare di non intralciare la vista di chi passeggia sui nostri stessi sentieri. È bello poter vedere la natura incontaminata, nei pochi posti dove l’uomo non è ancora arrivato a scocciare… Quindi meglio cercare di piazzare la tenda in un posto non troppo visibile
  3. La natura è di chi ci vive
    È degli animali che la frequentano tutti i giorni, quindi cercate di evitare le zone di passaggio degli erbivori, sono abbastanza evidenti

Ultimo punto importantissimo, che forse non è nemmeno necessario riportare ma che vi dico per scrupolo: non bisogna mai lasciare segni del proprio passaggio in montagna! Siamo trapper, amiamo la natura e vogliamo che rimanga il più possibile intatta, giusto?
Il problema delle tende e dei posti dove le si posizionano, è che lasciano un’impronta.
Immaginate cosa succederebbe se piazzassimo la tenda proprio sopra al posto dove l’ha piazzata chi ci ha preceduto. E poi ancora arrivasse qualcun altro a piazzare il suo riparo sopra allo stesso pezzo di terreno. E ancora un altro. E ancora…

In pratica si formerebbe una piazzola di terra battuta. Il terreno di montagna è un equilibrio abbastanza delicato, e se cominciamo a calpestarlo senza criterio (questo vale anche per il concetto di andare fuori dai sentieri) ci creiamo intorno il deserto. Quindi bisogna valutare bene la situazione in questo modo: se siete già in presenza di una sorta di piazzola – con terra battuta, niente vegetazione e così via – molto meglio piazzarsi in quel posto, così non rischiate di rovinarne un altro. Se invece siete in una zona in cui ci sono posti un po’ “usurati” e posti vergini, scegliete quest’ultimi.


Bene, direi che è tutto per questo argomento. Se avete altri suggerimenti su come piazzare la tenda in un trekking sono molto felice di sentirli!

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