L’abbigliamento da ciclismo per il freddo

Mi sto infilando in un bel guaio a scrivere questo post, ma siccome penso sia una cosa sensata da fare, ho deciso di parlare di abbigliamento da ciclismo per il freddo.

Lo faccio sia perché (motivazione ovvia) sta arrivando il freddo, sia perché c’è sempre più gente che fa ciclismo e mi fa piacere constatarlo con i miei occhi: nella mia città ci sono nuove ciclabili, le persone si prendono spazio sulla strada e fanno le commissioni, vanno al lavoro, vanno a prendere un aperitivo in bicicletta. Incredibile a dirsi, ma vero.
Mi piacerebbe che questa spinta non si esaurisse con l’arrivo delle temperature più fredde e che tutti riuscissero a uscire di casa in bici per un giro o per fare cose più necessarie anche a dicembre.

Vi assicuro, non è una cosa impossibile, ci sono tante persone che già lo fanno e potete farlo anche voi. L’importante è avere a disposizione i vestiti giusti e sceglierli bene in base all’occasione.

Siccome le esigenze sono diverse, cercherò di organizzare il testo in modo da seguire i vari tipi di uso della bici che si fanno nel periodo freddo: parlerò di abbigliamento autunnale e invernale da ciclismo, di abbigliamento per il freddo da cicloturismo, di abbigliamento casual da ciclismo in città invernale.

Scusate eventuale confusione, cerco di essere più chiaro possibile!
La prima distinzione la faccio però in base alle temperature, cercando di coprire più casi possibile.

Un consiglio generale che vi dò quando si parla di abbigliamento è di guardare le sezioni in sconto dei vari shop online, perché si trovano a volte delle ottime occasioni. Ad esempio questa è la pagina dedicata di Chain Reactions, e poi ad esempio c’è la pagina di Cingolani. Infine altro sito in cui cercare offerte di abbigliamento legato al ciclismo è quella specifica di Sportler, che trovate a questo link.

Abbigliamento per il ciclismo in autunno

Questa è una fascia climatica che in alcuni posti si tuffa direttamente fino a novembre inoltrato (pensiamo alle zone vicino al mare) ed è un po’ difficile da definire. A inizio autunno il ciclista si trova di fronte a periodi in cui fa fresco perché è nuvoloso, altri in cui fa un bel calduccio perché è spuntato il sole, ma magari poi si trova in una zona in ombra o sta arrivando il tramonto… Insomma: è complicato.

In queste situazioni la cosa più importante da fare, dal mio punto di vista, non è tanto scaldarsi quanto non sudare troppo e trovarsi, nel momento in cui arriva il fresco, zuppi e pronti a prendersi un malanno.

Quindi, indovinate un po’, bisogna coprirsi e scoprirsi alla bisogna, ovvero vestirsi a strati (come sempre, è il segreto di tutto!).

Vestirsi da ciclisti su strada

Fortunatamente in questo periodo si possono tranquillamente usare i propri vestiti estivi con delle piccole aggiunte, pure poco costose: se pensate di fermarvi per l’inverno, questi sono gli unici vestiti per il ciclismo con tempo fresco che dovrete comprare.

Vi servono:

  • manicotti leggeri
  • gambali leggeri
  • intimo sportivo termico
  • un gilet antivento (forse)

Più nel dettaglio, i manicotti sono dei tubi di tessuto che coprono la parte scoperta delle braccia quando avete addosso una maglia a maniche corte. Il bello è che, se li scegliete leggeri, possono essere utili anche nel periodo estivo perché proteggono dai raggi UV (se ben fatti) e quindi evitano scottature se state in bici a lungo: non sono di quegli oggetti che usate dieci giorni all’anno, per essere chiari.
Vi consiglio di prenderli neri perché tengono meglio il calore, se pensate di usarli in particolare in autunno, e di scegliere un modello non troppo pesante (di solito hanno la dicitura “per tempo fresco” o qualcosa di simile) come questi se volete avere qualcosa da usare anche in estate, con la loro protezione 50, oppure questi del classico Deca per quando ci sono temperature intorno ai 10-15°C.
Altro aspetto positivo dei manicotti è che sono molto sottili e quando li appallottolate li potete mettere in una tasca della maglia tranquillamente, non ingombreranno per niente.
In linea di massima l’idea è di indossare i manicotti a inizio uscita e vedere come va: se sentite caldo li togliete senza problemi, e poi li potete rimettere quando state per affrontare una discesa.

Siete freddolosi? Allora potete prendere in considerazione anche i gambali: il principio è proprio lo stesso, anche se sono più scomodi e io personalmente preferisco non usarli quando c’è questo tipo di clima. Le gambe infatti si scaldano molto più in fretta e credo che abbia senso soffrire qualche minuto invece di trovarsi poi a trafficare con i gambali quando cominciano a dare fastidio.

Arriviamo all’intimo termico, che può essere un vero salvavita in certe situazioni e che vi potete portare dietro anche nella stagione più fresca: se lo scegliete bene infatti andrà alla grande anche in climi più propriamente autunnali e sarà di sostegno agli strati più esterni caldi quando uscirete in inverno. È un abbigliamento molto versatile, lo potete mettere anche in montagna, lo potete portare in città quando fa freddo, insomma è da avere perché è estremamente versatile.
Io ho un paio di maglie di un marchio giapponese che mi sono state portate dall’estremo oriente (non so perché, ma lì a quanto pare sono bravi con queste cose) ma da noi non saprei come indicarvele, ma c’è l’imbarazzo della scelta tra vari modelli. Se volete stare su quelli con taglio più ciclistico potete prendere ad esempio questa di DHB – marchio non estremamente costoso ma buono – che ha capacità di respingere il vento, e infatti si chiama Aeron Windslam… Di meno costoso c’è il classico Decathlon, non vi consiglio la serie top in questo caso ma di prendere questo modello intermedio che va molto bene.
Un altro marchio buono è Brynje, che ha una serie infinita di modelli, pure troppi!

L’ultima cosa è il gilet antivento. Può essere sostituito da una maglia a maniche lunghe antivento, che potete sfruttare anche in altri periodi, è utile per quando si fanno le discese o ci si trova in mezzo a raffiche di vento fastidiose perché protegge il tronco, che assieme ai piedi e alle mani è la parte che rischia di soffrire di più il freddo. Sinceramente su questo non saprei consigliarvi perché ne ho uno di una squadra locale che un amico ha dismesso, e non ne ho provati altri di economici. Se prendete le solite marche tipo Castelli, Santin e compagnia andate bene di sicuro, ma spendete un po’. Mi dicono dalla regia che questo gilet di Decathlon (sempre lì siamo, per spendere meno) è molto buono, è un peccato che sia solo nero.
Ah, aggiornamento: ho preso questo antivento che mi soddisfa un po’ sì e un po’ no… Meglio usarlo solo quando siete in discesa e toglierlo subito dopo che avete finito, per evitare l’effetto appiccicato di cui parlo nel riquadro. Ha di buono che è giallo fosforescente e con tempo non proprio bello questo aiuta molto.

Antivento e antipioggia
Nell’immagine a fianco c’è un antivento di un marchio famoso, uno di quelli che costano tanto. Antivento e antipioggia sono degli indumenti che svolgono la loro funzione perché impermeabili, e questa è una cosa da ricordare: se avete un indumento traspirante fate passare l’aria e l’acqua, se invece l’indumento è impermeabile no. Questo che significa? Che per quanti soldi paghiate, se non mettete questi giubbini nei momenti giusti c’è il rischio che sudiate. E il sudore è un pericolo perché se rallentate vi raffreddate di più.
In pratica, l’antivento è da mettere in discesa, quando non state pedalando, quando c’è vento forte o comunque quando l’esercizio fisico che sviluppate non scalda abbastanza da contrastare l’evaporazione dei liquidi che producete.

Vestirsi da cicloturista in autunno

Nel suggerirvi dell’abbigliamento autunnale da cicloturismo parto dal presupposto che quando si viaggia non ci si può fermare troppo: se vi trovate in mezzo a un periodo di pioggia, in linea di massima dovete continuare.

Quindi il consiglio è quello di prevedere oltre a quanto indicato sopra (magari in alternativa all’antivento) un buon antipioggia.
Gli antipioggia non vi proteggono troppo dal sudore, ma dall’acqua forte sì. Guardate bene la colonna d’acqua e regolatevi, i marchi suggeriti sono Gore (ottima e costosa la linea Shakedry), Assos, Castelli, Sportful… Ma ci sono anche giubbini antipioggia non per forza in stile ciclistico che possono fare al caso vostro, naturalmente è bene scegliere qualcosa di piuttosto leggero per non dover riempire tutto il bagaglio!

Discorso simile si può fare per i pantaloni antipioggia: ce ne sono di tantissimi tipi e marchi diversi, non ha molto senso darvi una o due opzioni, ma trovate alternative sia in senso più ciclistico (quindi attillati e comodi) o più da utilizzo generico. Se però volete dei soprapantaloni economici e che vanno bene anche in città, guardate dal solito Decathlon che ha tirato fuori questa nuova edizione dei suoi soprapantaloni, che reggono bene la pioggia e si piegano diventando poco più grandi di un pugno.

Abbigliamento per il ciclismo in inverno

Quando arriva l’inverno molti ciclisti mettono semplicemente la bici in cantina o – se sono amatori che fanno gare e simili – la piazzano sui rulli. Ci sono però alcuni matti che in bici ci vogliono andare tutto l’anno, e in fin dei conti non penso siano poi così matti. Fino a certe temperature basta coprirsi bene e ce la si può fare. Parlo di temperature fino ai 3-4°C, poi credo che l’aria fredda cominci a dare fastidio nei polmoni e che le strade possano diventare difficili.

Parlando di abbigliamento, il modo per gestire la transizione al periodo invernale è semplicemente prendere quello che si ha e metterci uno strato in più: o nell’indumento stesso, ad esempio scegliendo una salopette che all’interno abbia uno strato di pile, oppure sovrapponendo vestiti a quelli che indossate già.
In più consiglio di aggiungere qualcosa che protegga le estremità e le ginocchia: mani, piedi e testa perdono un sacco di calore e possono dare fastidio alla lunga, mentre le ginocchia possono subire infortuni se rimangono fredde a lungo.

Facciamo un paio di elenchi, su.

Abbigliamento invernale per il ciclista su strada

Partiamo dalle protezioni delle estremità. Consiglio:

  • balaclava, per gli amici scaldacollo. Consiglio di sceglierne uno bello lungo, perché così lo potete usare semplicemente per il collo oppure allungarlo fino alle orecchie, che possono soffrire parecchio il vento
  • guanti e sottoguanti. I sottoguanti sono in genere fatti in seta o comunque materiali molto sottili (vedere questi, che non conosco ma è solo per rendere l’idea) e non ingombrano per niente. Per i guanti invece si può andare più o meno sul pesante, l’importante è che non vi blocchino le mani, quindi sceglieteli specifici per il ciclismo
  • calzini, importantissimi. Ci sono calzini invernali che tengono un gran caldo ma non danno fastidio, scegliete quelli
  • copriscarpe. Ce ne sono di ogni tipo, se avete scarpe da corsa con le bacchette. Se invece non le usate dei bei calzini pesanti vanno benone per sostituirli, ovviamente accompagnati da scarpe adatte

UN TRUCCO CHE HO IMPARATO DI RECENTE
Sembra una sciocchezza ma con me funziona: usate la stagnola. Se avete scarpe non propriamente invernali, potete rivestire la punta del piede con uno strato di stagnola, la carta di alluminio da cucina, sopra la calza. Migliora leggermente le cose con una spesa minima.

E poi c’è il grosso della faccenda: gambe e tronco devono essere coperti più o meno allo stesso modo che in tutte le altre stagioni, ma con altre proprietà di isolamento termico.

I pantaloni (o le salopette) in inverno potete sceglierli lunghi, e in genere hanno dentro un bello strato di pile sottile che aiuta molto a trattenere il calore. Per spendere poco – indovinate un po’ – c’è Decathlon che fa questa salopette che è molto bella: è stretta e va bene per correre, ma la consiglio un po’ per tutti perché il fondello è una perla. È di Elastic Interface, che fa delle ottime cose (in particolare questo dovrebbe essere il modello Endurance 2.5 HD Men, per lunghi percorsi).
Altrimenti questa Gore C7 Windstopper è molto buona, ma molto. E però anche molto costosa.

Per quanto riguarda la maglia, anche lei lunga con sotto un intimo termico lungo (che potete abbinare a una maglia corta in periodo autunnale). Da qualche anno cominciano a uscire delle maglie da ciclismo invernali fatte con un filato di lana merino misto a materiali sintetici. La lana merino (ne avevo parlato qui) è un materiale antico ma moderno, perché tiene il caldo o lo rilascia in base alle condizioni esterne, aiuta la traspirazione e in inverno tiene caldo, oltre a non puzzare. La parte sintetica invece serve per tenere la maglia in forma e renderla più elastica. C’è la solita opzione Decathlon (questa con maniche lunghe) ma più o meno tutti i marchi importanti propongono qualcosa. L’importante è scegliere una maglia da ciclismo, pensata per questo sport perché ha le maniche più lunghe del normale – ottime quando siete con le braccia lunghe sul manubrio – e perché copre anche la parte inferiore della schiena.

Quando poi le temperature scendono ancora ha senso prendere qualcosa di più pesante: esistono le giacche invernali da ciclismo che sono prodotti specialistici, spesso hanno anche una certa resistenza all’acqua e però non sono comodi nelle altre stagioni.

Cicloturismo in inverno: come vestirsi

In linea di massima il discorso è lo stesso, ma considerate che quando si fa cicloturismo di norma si va meno veloci e ci si ferma di più: potreste avere bisogno di qualcosa di leggermente più pesante, e di più comodo.

Quindi ok un buon intimo termico a maniche lunghe, ok una maglia tecnica ma leggermente più pesante e anche meno fasciante. In più si può pensare di fare un uso più ampio dell’antivento, se possibile e necessario.

Per quel che riguarda invece le estremità valgono ancora i discorsi fatti sopra, ma scegliete dei guanti ancora più pesanti se sapete che affronterete percorsi freddi.


Parlare di come vestirsi per il ciclismo in inverno è molto complicato, questa è solo una traccia che spero di ampliare in futuro con recensioni specifiche su quello che uso io e su altro materiale che avrò modo di provare. Ricordate però di prendere qualsiasi consiglio e di rapportarlo alla vostra sopportazione del freddo, a come andate in giro in bici o vi allenate, al tipo di clima in cui vivete o dovete affrontare. Insomma, è una giungla!

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