I rapporti migliori per il cicloturismo

Sta per iniziare la stagione dei viaggi in bici, e avete davanti la necessità di adattare la vostra cavalcatura a questo uso, oppure state cercando una bicicletta da cicloturismo per cominciare questa bellissima attività; una delle cose più trascurate quando si sceglie la bici è proprio quella della scelta dei rapporti.

Un po’ perchè è un argomento complicato e a cui un principiante non fa molto caso; un po’ perchè sembra che le scelte siano limitate e che ci si debba accontentare di quello che c’è sul mercato.

Ma non dobbiamo scoraggiarci ed è meglio andare a fondo della questione: scegliere i rapporti per una bici da cicloturismo è fondamentale se non vogliamo trovarci a spingere a piedi troppe volte, quando siamo nel bel mezzo di una salitella. E se all’inverso non vogliamo trovarci con dei pedali non in trazione troppo a lungo, perchè abbiamo troppa velocità per il rapporto che stiamo spingendo (sì, ok, questo succede meno spesso…).

A proposito: date intanto un’occhiata al mio articolo che vi dà una mano nella scelta della bici da cicloturismo.

In questo articolo-fiume prenderò in esame vari aspetti della questione, quindi saltate a quello che vi interessa di più cliccando sui link qui sotto.

Non esiste la rapportatura perfetta

Materiali a disposizione e limiti

Qualche possibile scelta

Non esiste la rapportatura perfetta

Ve l’avevo detto che seguire questo articolo sarebbe stato complicato, vero?
Sì, perchè in realtà non esiste una serie di rapporti perfetta per il cicloturismo. Certo c’è una buona probabilità statistica che quello che vi serve sia un certo insieme pacco pignoni-guarnitura (e più sotto vi dò varie opzioni), ma si può essere più precisi. Per scegliere i componenti che fanno per voi bisogna prima di tutto capire chi siete, cosa vi volete portare e infine dove volete andare.

Chi siete?
Ok, sembra una domanda esistenziale ma è molto più semplice di così: siete dei tipi estremamente allenati che vanno in bici cinque volte a settimana con un programma di allenamento mirato, alimentazione controllata e la voglia di vivere il viaggio quasi come una gara?
O all’estremo opposto usate la bici una volta a settimana per qualche giro tranquillo, e state preparando il viaggio con l’idea di intensificare solo un pochino il vostro allenamento, perchè tanto ve la prenderete comoda?
Bisogna sempre essere onesti con se stessi e cercare di capire quali sono le proprie possibilità sia per programmare al meglio il viaggio sia per decidere della propria attrezzatura, che non sono solo le borse da cicloturismo ma anche il modo in cui è montata la bicicletta su cui saliamo.

Cosa volete portare con voi?
Senza andare a farsi calcoli troppo complicati, è bene tenere presente che il bagaglio che vi portate dietro (lasciamo da parte il peso della bicicletta, le sue geometrie e la reattività, che sono interessanti per chi usa la bici in modo diverso) influisce sulla velocità di crociera in due modi:

Dove volete andare?
Sicuramente è buona cosa avere una serie di rapporti che siano più o meno universali (non vorrete passare più tempo in officina che sulla strada, no?) ma esigenze specifiche hanno bisogno di risposte specifiche: dovete prendere in mano la cartina, guardarvi le altimetrie, capire che difficoltà potreste incontrare. Se volete fare i tratti più facili della ciclabile del Reno avrete bisogno di qualcosa di diverso che se avete in programma di farvi i passi alpini con due borsoni sulle ruote posteriori…
È sempre un piacere studiare l’itinerario per capire bene cosa andare a vedere, fatelo anche con un occhio ai profili altimetrici, le pendenze delle salite e la lunghezza delle tappe.

Materiali a disposizione e limiti

Di base quello su cui potete agire per decidere i rapporti da montare per viaggi in bici sono la guarnitura e il pacco pignoni, e se questo articolo lo avessi scritto una ventina di anni fa le cose sarebbero state piuttosto semplici. Oggi però c’è parecchia scelta e ci si può proprio perdere, e in più bisogna stare attenti alle combinazioni: non tutti i pacchi pignoni vanno bene con tutte le combinazioni di denti all’anteriore, e poi bisogna scegliere la giusta catena in termini di numero di maglie e di spessore, oltre naturalmente ai deragliatori che si hanno a disposizione.

Ma intanto cominciamo a vedere le possibilità e poi complichiamo le cose.

Scelta della guarnitura

Non sapete cos’è la guarnitura? È l’insieme di pedivelle e ingranaggi (le corone) che sono montate sul movimento centrale. In pratica, per semplicità, la o le corone più vicine ai pedali. Un ingranaggio con tanti denti – che è il numero che uso qui avanti – permette di percorrere più metri a parità di frequenza di pedalata rispetto a uno con meno denti. Allo stesso tempo però per spingere un ingranaggio anteriore con tanti denti si fa più fatica che a spingerne uno con meno denti, e da questo non si scappa.

Se in passato la scelta della guarnitura prevedeva semplicemente di montare tre corone, con una corona molto piccola (quella che in inglese si chiama granny gear) e quindi la possibilità di affrontare le salite praticamente a passo d’uomo, oggi ci sono bici con una, due o tre corone.
In particolare ultimamente c’è la moda di equipaggiare le gravel di alta gamma con una sola corona con un numero di denti intermedio, intorno ai 38 o 40, e di aumentare il numero di corone al posteriore. È una scelta che ha i suoi vantaggi, perchè significa eliminare la necessità del deragliatore anteriore e del comando collegato (con un certo risparmio di peso e di complicazioni), ma che è consigliabile solo a chi ha una buonissima gamba.

Poi ci sono le guarniture in cui si montano due corone. Abbiamo standard (53 e 39 denti), semi-compact (52-36), compact (50-34), subcompact (48-32 o 46-30), e bisogna scegliere in base a come si è abituati, a quanto si è allenati e al percorso.
Personalmente io ho una 50-34 che sto pensando di affiancare ad una 46-30, nel caso in cui non fossi in un periodo di buon allenamento e avessi bisogno di rapporti molto agili per salite impegnative.
C’è da dire che questo è un argomento parecchio discusso tra i ciclisti stradisti, che in genere prediligono questo tipo di guarnitura, perchè ci sono tante convinzioni differenti e tanti tipi di fisico. Penso però che se stiamo parlando di viaggi in bici, una compact o una subcompact siano la scelta più sensata.

Infine, in questa carrellata dei tipi di guarnitura, c’è il triplo rapporto all’anteriore. Potrebbe essere un 26-36-48, o addirittura un 22-32-42: le scelte sono molte ed è difficile fare un elenco che sia completo.
Come vedete in ogni caso la tripla ha una corona più piccola che ha pochissimi denti, il che vuol dire poter spingere la bici in salita con molta agilità e senza fare troppa fatica con le gambe (chiaramente però a discapito della velocità).
È probabilmente il tipo di guarnitura più usato dai cicloviaggiatori che fanno percorsi molto lunghi per periodi di tempo prolungati, ma non è una soluzione per forza migliore di altre con sole due corone, perchè con una tripla si hanno più sovrapposizioni di combinazioni di rapporti. In più una tripla pesa di più (beh, non tantissimo) ed è leggermente più difficile da regolare in caso di problemi.
D’altra parte con la tripla si ha meno consumo dei denti, perchè gli incroci sono ridotti, e questo può essere importante se si viaggia a lungo, e la componentistica è spesso più economica e più facilmente reperibile se si viaggia in zone non proprio avanzate: se vi trovate in Africa e volete trovare un meccanico che vi sostituisca il vostro bel cambio 1×12… beh, potreste avere qualche problema.

Il pacco pignoni

Il pacco pignoni, o cassetta, è l’insieme di ingranaggi che sono montati sull’asse della ruota posteriore. Qui il discorso è l’opposto che per la guarnitura: tanti denti vuol dire meno fatica e meno strada percorsa a parità di frequenza che con un ingranaggio con pochi denti.

Se la guarnitura arriva a 3 ingranaggi, il pacco pignoni ad oggi, in alcuni casi, arriva a 12. È un bel casino, vero? In effetti sì, e basta guardare tra le tantissime scelte disponibili ad esempio in questo shop, ma le cose non sono così complicate.
Penso che avere tanti rapporti sia una bella cosa, ma non è così necessario averne tantissimi: giusto per fare un esempio, la mia modesta Triban RC500 (link alla recensione) ha 18 rapporti, che poi sono pure qualcuno in meno per evitare gli incroci di catena, ma sinceramente a me bastano. Diciamo che già una bici con 10 pignoni al posteriore va già bene, se davanti usate una sola corona ha certamente molto senso averne 11 o 12 ma non sentitevi sminuiti se ne avete solo 9… È sempre e comunque una questione di gambe!

Come nel caso della guarnitura dovete guardare alla composizione del pacco pignoni per fare in modo di avere le combinazioni giuste per quello che dovete fare voi: se prevedete di andare tanto in salita meglio arrivare ad un pignone a 32, 34 o anche 36 denti (direi pure 40 se usate il monocorona), se siete molto allenati e volete andare veloci conviene che facciate in modo che all’altro estremo della cassetta ci sia un pignone da 11 o 12.

I limiti della scelta

Ora sapete con che materiale avete la possibilità di lavorare, e quindi sicuramente vi starà venendo un’idea geniale: prendo la guarnitura più ampia possibile, diciamo una 50-30, e poi un pacco pignoni da 11 velocità che va dal 10 al 50 (sisì, esistono, sono principalmente per MTB). Io però vi dico di fermarvi un attimo, perchè ci sono dei limiti, che sono nell’ordine: limiti fisici dell’attrezzatura, limiti nella rapportatura troppo distanziata, limiti nelle sovrapposizioni.

Prima di tutto parliamo dei limiti fisici: per muovere la catena da un ingranaggio all’altro si usano i deragliatori, e lo si fa su un meccanismo che è in movimento continuo. Questo significa che se all’anteriore c’è un salto di catena troppo ampio c’è il rischio che questa salti, quindi ci si ferma, si mettono le mani nel grasso e la si rimette in sede. Ma poi a ogni cambio, con una guarnitura con salti troppo ampi, siete a rischio.

Seconda cosa da considerare è il distanziamento tra i rapporti, che è forse cosa meno immediata ma comunque relativamente importante. Se comincerete ad andare in bici con costanza vi renderete conto che ci sono dei rapporti che usate più spesso, che avete una certa facilità a far muovere le gambe a una certa frequenza piuttosto che a un’altra (la cadenza di pedalata) e che vi trovate bene a fare delle variazioni non troppo grandi per assecondare le caratteristiche della strada che state percorrendo. Per andare incontro a questa esigenza è importante che i rapporti non siano troppo distanziati: se il pacco pignoni è a 9 velocità e dal primo all’ultimo c’è un salto troppo ampio, vorrà dire che tra un ingranaggio e l’altro c’è una distanza marcata e questo vi porterà ad essere scomodi nella pedalata.

Prima di concludere questa discussione e darvi dei consigli più pratici, vi lascio un semplice link: https://www.bikecalc.com/gear_meters_of_development.
Questo è un calcolatore dei possibili incroci tra rapporti che vi permette di verificare lo sviluppo metrico (i metri percorsi per ogni pedalata), la velocità in base alla cadenza, il coefficiente di moltiplica. È uno strumento interessante e semplice, che potete usare per avere un’idea più o meno precisa di cosa cambierebbe montando un nuovo pacco pignoni, cambiando una guarnitura o scegliendo l’una o l’altra bici in base alle sue dotazioni. Vi consiglio di farci un giro specialmente se avete un minimo di esperienza in bicicletta e sapete cosa vogliono dire, anche solo a sensazione, quei numeri che usciranno dal calcolo.

Qualche possibile scelta

Bene, finito il discorso arriviamo al concreto, e concretamente vi suggerisco qualche possibile combinazione di rapporti per le varie esigenze. Non mi dilungo troppo, perchè poi dovrete vedere quello che c’è a disposizione sul mercato nel momento in cui cercate la vostra bici del cuore. Vediamo un po’.

Caso uno: bikepacker con ottimo allenamento

Sei uno che viaggia leggero, si porta poca roba dietro e soprattutto sei molto allenato e vuoi andare veloce su strada (se sei su sterrato è un’altra cosa).
In questo caso il consiglio è di montare all’anteriore un classico, una guarnitura 53-39, con dietro un 11-30. Salti ridotti, tanta potenza ma ci vuole una bella gamba: non è cosa per tutti (anzi…) e ricordati che comunque hai un minimo di bagaglio.

L’alternativa, se vuoi fare il moderno, è di permetterti un monocorona: all’anteriore un bel 42t come questo e dietro 11 velocità almeno, direi un 10-42 va bene.

Caso due: buon allenamento ma bagaglio medio

Viaggi in bikepacking senza ridurre il tuo bagaglio all’osso, oppure sei legato alle borse da cicloturismo ma non esageri. In ogni caso ti piace andare a una buona velocità, sei un ciclista abbastanza navigato ma non hai un allenamento scintillante.

In questo caso ti consiglierei quello che ho scelto io: 50-34 di guarnitura e un pacco pignoni 11-32. È una scelta conservativa che richiede di avere un minimo di allenamento, il vantaggio è che una combinazione del genere la trovi facilmente su tante biciclette e questo ti permette di scegliere tra vari modelli avendo anche a disposizione ricambi più economici e reperibili.

L’alternativa se hai in programma di fare giri con salite impegnative, non ti senti proprio un campione oppure ti piace andare agile, spingendo meno e facendo muovere di più le gambe, è quella di scegliere una guarnitura 46-30 e un pacco pignoni a 10 o 11 velocità con rapporti 11-34.

Caso tre: cicloviaggiatore tranquillo con bel bagaglio

Hai con te molto bagaglio oppure sei poco allenato, o ancora vuoi viaggiare in tranquillità? O tutte e tre queste cose assieme? In questo caso la soluzione migliore è la tripla. Una bici da cicloturismo tradizionale con portapacchi e borse, magari con telaio in acciaio, chiama quel tipo di rapportatura.

All’anteriore quindi potresti decidere di scegliere una bicicletta con 48-36-26T e al posteriore un 11-36, per non avere nessunissimo problema in salita ma comunque un ottimo range di rapporti anche per spingere in discesa. In fin dei conti il cicloturismo è anche adattarsi alle situazioni, quindi una scelta di questo genere è molto sensata.


Bene, direi che è tutto per questa nuova puntata dei miei discorsi legati al cicloturismo. Scrivere questo articolo mi ha aiutato a chiarirmi le idee in merito a un tema non proprio semplice, quello dei rapporti per bici da cicloturismo, e spero vi sia di aiuto in un’eventuale scelta. Ditemi la vostra nei commenti!

12 commenti su “I rapporti migliori per il cicloturismo”

  1. giuliano taffoni

    ciao,
    come al solito ci proponi riflessioni interessanti. Vorrei farti una domanda. Come te ho una RC500 e ho deciso di mettere un pacco pignoni 12-36 per avere un po’ di supporto in salita in piu’. Ho dovuto far allungare la catena di due maglie ma la modifica e’ andata liscia e le gambe ringraziano.
    Leggendo il tuo articolo mi sembra di capire che si possa cambiare anche la guarnitura e passare a una 46-30. Ho una curiosita’, per farlo bisogna modificare anche altro tipo un nuovo deragliatore anteriore? O meglio esiste una guarnitura 46-30 copatibile con il cambio Sora motanto adesso dalla RC500?
    ciao
    Giuliano

    1. Ciao Giuliano, c’è sicuramente una 46-30 di FSA che non è male, non penso si debba cambiare niente (a meno che montandola insieme al 12-36 dietro ci siano da fare regolazioni). L’unica cosa che ti suggerirei di fare è di verificare la lunghezza della catene per evitare salti, e prima ancora di capire se quest’altra modifica ti serve veramente. Secondo me già una 34-36 è una bella combinazione, io alla fine man mano facendo “la gamba” mi sono reso conto che il rapporto più leggero già presente, il 34-32, è buono per salite anche impegnative e che frullare troppo non mi piace. Poi un po’ dipende da come sei fatto tu, dall’allenamento, dai rapporti con cui ti trovi più comodo. Però ecco, prima di cambiare anche la guarnitura vedrei un po’ come ti trovi con quello che hai montato ora.
      Ah, contento che i miei sproloqui ogni tanto servano! 🙂

  2. Ciao! io ho una configurazione ibrida tra le tue proposte: cassetta 11-32 denti, guarnitura 48/38/28.
    Andro’ a breve in Corsica, con percorrenze sulle 70 km giornaliere ma salite anche impegnative. Allenamento medio e viaggio carico.
    Dici che me la posso cavare o meglio fare qualche modifica?

    1. Ciao Andrea! Di primo acchito ti direi di sì, ci sono salite impegnative in Corsica ma un 32×28 è un rapporto piuttosto comodo ed eventualmente piano piano dovrebbe permetterti di fare tutto. O al limite si spinge! 🙂
      Occhio però che non conosco il peso che ti porti dietro né il tuo allenamento, né se hai mai fatto viaggi di più giorni in bici: quest’ultima cosa secondo me è quella più importante da considerare, perchè se non sai come reagisce il tuo corpo a uno sforzo di più giorni potresti trovarti poi in difficoltà.

      In breve: quei rapporti vanno sicuramente bene, cura bene la tua resistenza, mangia sempre anche in bici, non cercare il record (a meno che tu sia lì per quello) e cerca di riposarti il più possibile. Oh, se invece sei un ciclista esperto scusa per le parole al vento, ma magari sono utili a qualcun altro.

      1. Andrea Vironda

        Ho gia’ fatto viaggi di piu’ giorni, e nella pause dalla pedalata scrivo racconti o programmo al PC, quindi il riposo non mi manca.
        Grazie per le info!
        Nel 2018, al mio primo viaggio, usai i rapporti di default (12-25+50/39/30) per “scalare” fino ad Haut Asco e faticai parecchio!!

        1. Ah allora come non detto 🙂
          Fai conto che con un 30×25 sviluppi circa 2.5m a pedalata, con un 28×32 circa 1.9 (con ruota 700c), c’è una buona differenza e se proprio non eri tiratissimo nell’altra occasione e hai mantenuto lo stesso allenamento, stavolta dovresti essere tranquillo!

  3. Ciao, ho anche io una triban 500 e sto pensando di montare una cassetta MICROSHIFT 9v 11-42 per avere più “respiro nei viaggi in caso di salite impegnative….. sto esagerando ?

    1. Eh dipende dal fiato e dalle gambe! Però non è che rischi di andare oltre il range consentito dal deragliatore posteriore? Guarda bene questo aspetto prima di fare acquisti!

  4. Ciao e grazie per il post. Ho una RC500 e mi piace viaggiare prendendomi tutto il tempo necessario, la velocità non ha alcuna importanza per me. Sono pesante 90Kg, ma mi arrampico coi miei tempi. La rapportatura originale della RC500 è 50/34 – 11/32 . In alcune salite con le borse faccio fatica e dunque mi vengono in mente due alternative plausibili OPZ1 50/34 – 11-40 (c’è un video su YT e pare funzioni con la prolunga del forcellino e catena più lunga) oppure OPZ 2 46/30 – 11/32 (che mi sembra tu abbia preso in considerazione). In termini di sviluppo metrico sono abbastanza paragonabili. Consigli? Con la guarnitura 46/30 posso lasciare la catena in dotazione) Grazie mille, Andrea

    1. Ciao Andrea, scusa del ritardo nella risposta. Io consiglio cambiare con 46-30 semplicemente per una questione di intervallo dei rapporti: se metti il pacco pignoni 11-40 secondo me hai troppi salti. Non ho guardato poi i prezzi ultimamente ma credo siamo sempre lì, sia cambiando pacco che guarnitura (a proposito, dovrebbe esserci anche qualcosa di Miche che non è male).

  5. Buongiorno Andrea, sono passato alla bici perchè mi ero fritto le ginocchia con la corsa e per provare ho preso una Triban 120 (guarnitura 2 rapporti 48/34, cassetta 8 rapporti 11/34). Durante l’anno giro in pianura ma in vacanza sono in montagna, dove ho provato a fare qualche giretto da cicloturista con tenda e sacco a pelo e mi è piaciuto molto. I rapporti però sono troppo faticosi per me: le salite sono tra il 4 e l’8%, il carico è di circa 10 kg e, soprattutto, non ho allenamento specifico e ho 70 anni. Che rapporti consigli? Grazie di cuore

    1. Ciao Sandro! No, non sono Andrea ma ho un nome simile al tuo 🙂
      Comunque dipende un po’ da come vuoi impegnarti nel lavoro. Una opzione semplice potrebbe essere prendere una guarnitura 46-30, tipo una FSA. Un’opzione alternativa in questo senso potrebbe essere la Altus di Shimano: https://amzn.to/3VjqFul, da quel che ho letto è compatibile senza grossi problemi col deragliatore Triban. In aggiunta (o in alternativa) potresti metterci anche una cassetta con un range più ampio, ad esempio una 11-40 come questa che mi pare anche abbastanza ben spaziata: https://amzn.to/3CSc02K. Bisogna però vedere che deragliatore posteriore hai. Se mi scrivi ancora provo a capire bene la questione. Buone pedalate!

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