Un lettore mi domanda un aiuto sulle cose da portare in bikepacking sul Cammino di Santiago, e invece di scrivere il solito commento di risposta ho pensato di farci un articolo anche perchè è un po’ che non aggiorno il blog e soprattutto perchè sono sicuro che questo argomento possa interessare.
Organizzo il discorso cercando di suddividere l’equipaggiamento sulla base del momento della giornata in cui lo si usa, prima però farò un paio di considerazioni sul Cammino (anche per darvi un’idea di quello che considero quando preparo i bagagli) e prima ancora vi consiglio di leggere questo articolo sul bikepacking in generale e magari di dare anche un’occhiata a quest’altro in cui ho cercato di darvi un paio di dritte pratiche su come fare bikepacking scegliendo attrezzatura che costa poco ma rende abbastanza.
Mi focalizzerò sulla richiesta di Mauro – questo è il nome della persona che mi ha fatto la richiesta – ma più o meno il discorso vale per tutti i viaggi in bikepacking di un paio di settimane circa.
Due considerazioni iniziali
Il cammino di Santiago, come qualsiasi altro itinerario in bici del genere, fatto in bikepacking presuppone la possibilità di portare il vostro equipaggiamento in bicicletta, e quindi in teoria con meno limitazioni di peso perchè sarà il telaio della bici a sostenere il tutto (vedere però il mio articolo sulla velocità in bicicletta, in cui faccio qualche calcolo sui fattori limitanti della velocità) ma ci sono comunque dei bei limiti, in particolare il limite di ingombro perchè girando in bikepacking avete un volume limitato – di solito non si superano i 30 litri, stando abbondanti – a disposizione nelle varie borse dislocate sul telaio stesso.
Bisogna poi vedere bene quale sarà il clima che vi trovate ad affrontare nel periodo e nelle zone in cui vi recherete, e bisogna guardare bene alla piovosità e alle temperature. Percorrendo in bicicletta il cammino durante l’estate non avrete bisogno di coprirvi moltissimo, perchè le minime sono intorno ai 10°C, ma è comunque una buona idea pensare al solito abbigliamento a strati, e tecnico per ridurre i pesi, i volumi e i tempi di asciugatura. Le zone del Nord della Spagna in quel periodo non sono proprio umidissime, ma ha senso essere almeno un minimo preparati all’eventualità di piogge.
Infine una considerazione sul pernottamento: come forse saprete sul Cammino di Santiago ci sono tanti punti di sosta pubblici, gli albergue, oltre che altre sistemazioni private: prendete in considerazione l’idea di cercare posto in uno di questi luoghi. Io nella lista inserirò per completezza anche una o due soluzioni per dormire in autonomia in campeggio. Ovviamente se fate bikepacking in zone più remote o volete risparmiare sul dormire, dovete considerare di portarvi una tenda o una tenda bivacco o un telo da acconciare in vari modi (in questo link parlo del tarp).
Ma ora direi che è il momento di cominciare l’elenco.
Sulla bici
In bicicletta in linea di massima cerco di usare abbigliamento leggero, tecnico, ben attillato ma allo stesso tempo comodo: la parte sopra è quasi sempre composta da un paio di maglie da ciclismo a maniche corte, accoppiate a un paio di manicotti. Le maglie da ciclismo magari vi sembreranno ridicole, e le potete sostituire con maglie meno attillate, ma secondo me hanno un senso perchè hanno le tasche dietro, perchè sono aerodinamiche (oh, bisogna sempre ridurre l’attrito!!!), hanno la cerniera per aprire completamente e poi sono comode e quando sudate traspirano. Cioè, sono fatte apposta per andare in bici… I manicotti non pesano niente, se siete chiari di pelle li potete portare anche semplicemente per proteggervi dal sole i primi giorni, e fanno comodo quando siete in discesa o fa freschino: per pochi grammi e pochissimo volume occupato, credo proprio che la bilancia penda verso il portarli.
Le gambe? Due paia di salopette imbottite BENE; due paia perché così le alternate, devono essere sempre ben pulite così come le magliette, ma in questo caso la questione è ancora più delicata, se capite cosa intendo… E devono essere ben imbottite, scegliete se possibile una buona imbottitura in gel, io mi trovo bene con queste del Deca che ho recensito, poi ci sono marchi più noti e costosi e stilosi che sicuramente conoscete meglio di me. La salopette secondo me è molto comoda, ok che vi potrà sembrare ridicola ma credo sia più ridicolo fermarsi ogni due km per tirarsi su le braghe!
L’alternativa potrebbe essere di prendere dei sottopantaloncini come questi (sempre Deca, ma ci sono anche tanti altri marchi) che hanno lo stesso fondello – imbottitura – della salopette e sono più versatili, per chi non ama vestirsi da ciclista.
Poi ci sono le scarpe; c’è chi va con pedali SPD e quindi sceglie le scarpe (o i sandali) con questo sistema. Io direi che è meglio un bel paio di scarponcini di quelli leggeri da avvicinamento, o qualcosa di simile. Idealmente dovrebbero essere scarpe un po’ rigide con una suola non liscia per permettervi di avere un buon grip sul pedale in ogni situazione.
E poi un buon casco, delle buone calze (direi tre paia almeno) e un buon antivento traspirante: quest’ultimo è probabilmente il capo su cui farete più fatica a trovare una buona alternativa; sappiate che possono costare moltissimo, e che se costano pochissimo dovete usarli con molta parsimonia, perchè ci suderete dentro appena comincerete a non essere più in discesa… Ah, in estate normalmente non vi serve un antipioggia, ma se il vostro antivento è un minimo antipioggia è meglio: vale il discorso che se è antipioggia, antivento, traspirante e così via, costa una barca di soldi.
Ultima cosa: una bandana o una fascia a tubo leggera e senza cuciture, da mettere sulla testa, è un piccolo accessorio da portarsi dietro perchè quando cominciate a sudare vi va tutto negli occhi ed è un casino.
Riparare la bici
I guai capitano, quindi dovete avere sempre con voi un minimo di attrezzatura per risolverli almeno per arrivare al primo posto abitato in cui potete trovare qualcuno che vi dia una mano. Ovviamente più il terreno che attraversate è isolato, difficile e senza strutture di supporto, più dovete essere pronti a tutto. Ho scritto un articolo in cui parlo di quello che ci dovrebbe essere in una sacca degli attrezzi molto completa, a partire dal multitool. Potete partire da lì, in breve però vi serviranno sicuramente:
- multitool
- cacciagomme
- toppe per camera d’aria
- due camere d’aria di scorta (mi sembra meglio questo metodo rispetto alla latticizzazione, più complessa)
- pompa portatile (la preferisco alle bombolette di aria compressa per i viaggi, nell’articolo invece suggerisco l’altro metodo)
- un pezzo di copertone per tenere in forma il copertone in caso di rotture della trama laterale (mi è successo, sigh)
- catena di ricambio
- falsamaglia
- nastro telato a trama fitta, di quello grigio
- olio per catena, fondamentale assieme a uno straccetto per tenere pulita e ben lubrificata la catena; dovete fare questa operazione con una certa frequenza
- guanti in lattice, se non volete sporcarvi
Poi man mano che vi allontanate dalla civiltà ci può essere sempre più bisogno di attrezzi, ma assieme a questi ci vuole competenza. Potreste dovervi trovare a cambiare i raggi, o i cavi dei freni, o il forcellino del deragliatore posteriore (questo può avere senso portarlo sempre),a dover raddrizzare un disco dei freni… e quindi dovete portarvi i ricambi, gli attrezzi ma soprattutto conoscere come usare entrambi!
Mangiare durante un viaggio in bici
Abbastanza importante, no? Ecco, qui è un bel problema consigliare una lista esaustiva, perchè troppo diverse sono le esigenze a cui fare riferimento: c’è chi mangia sempre fuori, chi si fa la spesa e mangia solo panini o roba da non cuocere, chi invece va di barrette (oh, no, non fatelo durante viaggi lunghi!), chi preferisce i liofilizzati da idratare e chi invece ama anche durante una vacanza in bici fare dei pranzi luculliani.
Io faccio più o meno un misto di tutte queste cose, e dipende molto dal percorso che affronto. Di base se passo da città e paesi mangio tanto in giro cose economiche, facendo la classica spesa furba al supermercato, ma ho sempre qualcosa da scaldare nella borsa, giusto per le emergenze.
Se volete essere il più possibile autosufficienti, credo che sia questa la dotazione minima:
- coltellino, tipo Opinel 8: senza grandi fronzoli, funziona bene, costa poco, ha la sicura
- forchetta e cucchiaio: qui siamo nel campo della fantasia pura, ma alla fine vanno bene anche un paio di posate di casa
- per la cottura, fornellino a gas (questo non è male) con bombolette da sostituire; se siete in posti più isolati meglio il fornellino ad alcool (a questo link vi fanno vedere come costruirvelo, ma li trovate anche in vendita, vedere Trangia) con contenitore per alcool. Ho scritto qualche tempo fa un articolo con due calcoli semplici per capire quanto si consuma di bombolette, alcool e così via: qui
- ci vuole poi qualcosa per cuocere il cibo; a me piace la gavetta, ma è un po’ ingombrante e ci sono tante opzioni diverse. Quella che va per la maggiore è il kit ormai classico con bollitore da 700-1000ml e tazza. Cercate un’accoppiata che vi permetta di infilare un pezzo dentro l’altro, se possibile
- attrezzatura per pulire: detersivo ecologico, spugnetta. Uso anche altri metodi più rustici ma non so se consigliarveli…
- un pezzo di stoffa (la bandana che usate in testa?) per prendere i manici e non scottarvi
Igiene e tutto il resto
Sapone per lavare i vestiti: sopra i tre giorni di viaggio credo abbia senso pensare di cominciare a lavare qualcosa. In alcuni casi basta una sciacquata sotto una fontana, ma spesso ci vuole il sapone. Siccome portate con voi dell’abbigliamento tecnico avete bisogno di un sapone delicato, e siccome non siete degli zozzoni avete bisogno di un sapone che non danneggi l’ambiente. Vi consiglierei il sapone di Marsiglia che è fatto nella ricetta originale con olio e soda caustica, ma non è detto che lo troviate originale, quindi cercate i vari prodotti ecologici anche al supermercato.
Ah, curiosando in giro ho trovato questo sapone multiuso per vestiti, piatti e corpo (sempre Deca): non lo conosco ma le recensioni sembrano buone, magari lo proverò.
ebook reader: non di solo pane vive l’uomo, e la sera in tenda se siete soli ci si annoia, a meno di non crollare come delle pere cotte. Io ho l’abitudine di leggere prima di dormire, quindi per me è molto utile, e poi ci potete mettere sopra tutte le guide turistiche che volete, e in genere pesano poco. C’è il classico Kindle, io preferisco questo qui che permette di scaricare altri formati e di prendere anche in prestito gli ebook dalla vostra biblioteca (ovviamente se offre il servizio). Sono un po’ delicati, quindi pensate anche a una custodia o a qualcosa in cui avvolgerli.
Occhiali da sole e crema solare: gli occhiali da sole in bici servono tantissimo, per evitare il contatto con insetti, per il sole, ma soprattutto perchè l’aria negli occhi per cinque ore di fila vi farebbe male. Crema solare che ve lo dico a fare, avrete tempo di abbronzarvi per cui portatevi una protezione 50
Dormire durante un giro in bikepacking
In caso di bikepacking la priorità in termini di equipaggiamento per dormire va alla riduzione dell’ingombro e al contenimento dei pesi, ma vi serviranno almeno due cose: un riparo e una coperta. In più ci aggiungerei qualcosa su cui appoggiarvi per non dormire sui sassi.
Ho già scritto vari articoli sul tema del riparo (qui parlo delle tende ultraleggere, guardatevelo) in vari formati. Di base potete scegliere una tenda compatta, portarvi dietro un tarp oppure scegliere una tenda-bivacco (una cosa tipo questa, non male): la cosa importante è che sappiate quello che vi portate dietro, non fate esperimenti con cose comprate il giorno prima della partenza!
Per quanto riguarda il sacco a pelo non posso aiutarvi molto, dovete scegliere in base alle condizioni climatiche, ma normalmente avrete bisogno di un sacco a pelo economico e che non occuperà tanto spazio, perchè è estate; questo articolo è dedicato alla scelta del sacco a pelo ultralight, vi dò anche un paio di dritte.
E infine il materassino, ce ne vuole uno gonfiabile perchè in termini di peso/ingombro è il meglio possibile. Anche qui non vi servirà qualcosa di eccezionale, non dovrà avere un R-value assurdo. Nel caso del Cammino di Santiago vi servirà qualcosa che regga 10°C, quindi un sacco a pelo tipo l’Aegismax di cui parlo qui
Ecco un elenco che spero esaustivo da spuntare ogni volta che fate un viaggio in bici in estate. Ci sono anche una serie di cose che non ho elencato sopra, perchè non c’è bisogno di spiegarle:
- Due maglie da ciclista
- Manicotti leggeri
- Due salopette imbottite
- Tre paia di calze
- Antivento/antipioggia
- sacchetti per vestiti
- Infradito
- Fascia a tubo leggera o bandana
- Casco
- Occhiali da sole
- multitool
- cacciagomme
- toppe per camera d’aria
- due camere d’aria di scorta
- pompa portatile
- pezzo di copertone
- catena di ricambio
- falsamaglia
- nastro telato a trama fitta, di quello grigio
- fascette da elettricista
- olio per catena
- straccetto pulizia catena
- guanti in lattice
- coltellino
- forchetta e cucchiaio
- fornello a gas/fornello ad alcool
- bombolette/alcool
- accendino
- pentola 1000ml
- tazza 450ml
- detersivo ecologico
- spugnetta tagliata a metà
- pattina
- sapone per vestiti
- sapone per corpo
- spazzolino
- dentifricio
- asciugamano piccolo
- carta igienica
- ebook reader
- lampadina frontale
- paracetamolo
- crema solare
- tenda/bivy/tarp
- sacco a pelo leggero
- materassino gonfiabile
Insomma, niente di eccezionale, ma spero che questa lista per il bikepacking possa esservi utile a fare mente locale e a non dimenticare quello che può servirvi in un viaggio del genere.