Vi è mai capitato di trovarvi “a secco” di batteria durante un’escursione? Lo smartphone si è spento, eravate sicuri di avere carica a sufficienza ed invece lentamente ma inesorabilmente la percentuale di batteria è scesa a zero. Se solo aveste avuto un caricabatterie solare!
Il caricabatterie solare
Il caricabatterie solare rappresenta una fonte di energia pulita, sempre disponibile, facile da generare. Trasforma l’energia solare in energia elettrochimica, che può essere trasferita alle batterie dei nostri dispositivi portatili. Gli elementi fondamentali sono i pannelli fotovoltaici, che sono costituiti da un materiale semiconduttore in grado di produrre energia se sollecitato dalla luce.
Se pensate di dotarvi di un caricabatterie solare, per avere una fonte di carica sempre disponibile, troverete numerosi modelli in commercio. La prima cosa da valutare è il tipo di pannelli utilizzati:
- pannelli flessibili costituiti da un film sottile di rame, indio, selenio, gallio (in inglese: CIGS, acronimo di copper indium gallium selenide solar cell). Sono leggeri ed efficaci anche con scarsa luce solare;
- pannelli monocristallini che sono più rigidi e robusti e solitamente più durevoli.
Un’altra distinzione importante è tra caricabatterie dotati o meno di batteria interna. Quelli con batteria interna hanno il grosso vantaggio di poter accumulare la carica al proprio interno e poter quindi ricaricare i vari dispositivi portatili anche la sera o comunque con poca luce. I secondi, pur essendo in genere più potenti, potranno essere usati solo in presenza di luce.
E’ importante considerare anche la potenza che può generare il caricabatterie a pannelli solari. Tenete presente che per i piccoli dispositivi come smartphone e iPod bastano 4-5 watt, mentre per un tablet o alcuni modelli di iPhone servono almeno 7 watt. Ci sono modelli di caricabatterie solare in grado di erogare anche 15 watt consentendo così di caricare anche 2 dispositivi contemporaneamente.
Non prenderei in considerazione modelli con potenza sui 40 watt, utilizzabili per alimentare il notebook, perché ritengo improbabile l’uso di quest’ultimo in escursione (ma in viaggi lunghi, in effetti, potrebbe avere un suo senso).
Alcune caratteristiche del caricabatterie solare utili nel trekking
Muovendosi in un ambiente naturale e dovendo limitare il peso trasportato, il caricabatterie a pannelli solari per il trekking dovrebbe avere:
- leggerezza e flessibilità: poiché si cerca sempre di limitare il peso da trasportare, è preferibile optare per un modello leggero, pieghevole e con più pannelli flessibili. Un maggior numero di pannelli pieghevoli consente una maggiore capacità di assorbire energia solare;
- robustezza: deve avere un rivestimento resistente agli urti e alle intemperie, che assicuri un minimo di impermeabilità;
- resistenza a temperature elevate o al contrario molto basse;
- interfacciamento: ormai tutti i dispositivi portatili si caricano con cavo usb, a parte rare eccezioni, ma dovete verificare l’amperaggio di uscita. Ci sono caricabatterie con più uscite di diverso amperaggio adatto a diversi portatili, con la possibilità anche di caricarli separatamente;
- batteria interna: l’energia viene conservata nella batteria e rappresenta una scorta utilizzabile in qualsiasi momento, ad esempio la sera o la notte
Particolarmente interessanti per il trekker sono i caricabatterie a pannelli solari applicabili direttamente sulla parte posteriore dello zaino, che diventa così uno “zaino solare“. Si tratta di moduli fotovoltaici che si agganciano allo zaino grazie ad un sistema di cinghie e possono essere quindi sfruttati durante la camminata, sia per ricaricare la batteria interna, sia per caricare direttamente lo smartphone, per il quale a volte dispongono di un alloggiamento.
Serve veramente?
Quali dispositivi elettronici vi portate in trekking? Che autonomia hanno? State per fare un’escursione breve di uno o due giorni? O prevedete tempi più lunghi?
Se vi dirigete in zone non conosciute o state fuori per diversi giorni vi servirà un localizzatore GPS, la cui batteria può durare dalle 20 alle 40 ore. Inoltre l’autonomia media di uno smartphone è di 24 ore, se usato con parsimonia: non moltissimo anche in caso di escursioni giornaliere. E’ consigliabile quindi avere una fonte di energia sempre disponibile per evitare di restare isolati in caso di imprevisti.
Se però la vostra escursione è di un solo giorno, in una zona che conoscete bene, potreste evitare di appesantirvi con il caricabatterie e optare per uno o due power-bank.
E soprattutto potreste provare per qualche ora a spegnere tutto: smartphone, GPS, lettore mp3: fate un digiuno mediatico per accrescere il vostro senso di libertà.