Dormire in bivacco

Magari li avete visti da lontano, vicino alle cime che non avete il coraggio di raggiungere. Oppure ci siete passati di fianco e non avete avuto nemmeno il coraggio di aprire quella porticina: chissà cosa c’era dietro?! Eppure i bivacchi sono la casa di tutti quelli che passano per le montagne, e non dovreste avere paura.

Avete mai provato a passare una notte in bivacco? È bellissimo!

Cosa sono i bivacchi alpini?

I bivacchi sono delle strutture non custodite, a differenza dei rifugi, che sono a disposizione di tutti coloro che si trovino in condizioni di emergenza, ad esempio perché sorpresi dal brutto tempo, vogliano semplicemente passare una notte in mezzo alla natura oppure si debbano preparare per una salita impegnativa.

I bivacchi infatti sono spesso alla base di pareti alpinistiche o a metà strada lungo sentieri lunghi e difficili. Ma questo non deve scoraggiare: non significa che dormire in un bivacco sia una cosa da alpinisti o da supereroi. Basta pianificare bene la propria escursione e non sopravvalutare le proprie forze per raggiungere un bivacco.

Allo stesso tempo un qualsiasi bivacco non deve essere considerato un punto di passaggio per cime incredibili: si può anche decidere di farne la propria meta. Io poche settimane fa sono andato al Bivacco Città di Clusone, ad esempio, che è alla base della Presolana e mi sono fermato lì a passare il tempo e guardarmi intorno. Nient’altro.

Il bellissimo bivacco Città di Clusone: ha pure i pannelli solari

Cosa portarsi in bivacco

Siccome i bivacchi sono delle sistemazioni spartane, non pensate certamente per fare villeggiatura, e si trovano pure in luoghi non facilmente raggiungibili, non sono dotati di tutti i comfort.

Ce ne sono di più belli e di meno belli, di più nuovi e di antichi. E quindi bisogna portarsi dietro prima di tutto un po’ di pazienza e flessibilità. A proposito: voglio fare i complimenti a chi gestisce il Bivacco Città di Clusone (ovvero il CAI di Clusone) per come è realizzato e tenuto questo posto, che è certamente nuovo ma anche molto bello e ben pensato.

Tornando a quello che bisogna portarsi, la risposta è: quasi tutto.

In generale in un bivacco non troppo affollato si riesce a trovare un materasso in buono stato, qualche volta ci si trovano pure delle coperte calde e se si è fortunati qualcosa di simile a una stufa (anche se spesso è difficile trovare la legna nei luoghi in cui sorgono i bivacchi!). In generale però bisogna fare come se non ci fosse niente, e quindi arrivare muniti di un buon sacco a pelo, di cose da mangiare e magari di un modo per riscaldarsi una tazza di the.

Quindi, ricapitolando quello che ci si deve portare in bivacco:
-sacco a pelo
-cibo pronto o da scaldare
-fornellino
-un ricambio di vestiti (non si sa mai)
-una bella bottiglia di vino da condividere con gli altri ospiti del bivacco!

Le domande più comuni sui bivacchi

Generalmente gli amici poco montanari a cui racconto le mie avventure nei bivacchi mi fanno sempre queste domande, per cui ho deciso di riportarle qui per cercare di soddisfare le vostre curiosità

Per dormire in bivacco si paga?

No, non si paga. A volte però i gestori del bivacco lasciano una cassettina per mettere dei soldi con cui contribuire alla gestione e manutenzione del bivacco, e io contribuisco volentieri. Fatelo anche voi: potete mettere pochi soldi e sarete sicuri di avere a disposizione quel bivacco anche la prossima volta che volete andarci

Ci possono andare tutti? 

Sì, certo, naturalmente nel rispetto delle proprie capacità e delle condizioni della montagna.
Non bisogna essere associati al CAI o ad altre associazioni per usufruire di un bivacco, perché come dicevo sopra i bivacchi sono la casa di tutti, un posto in cui chiunque si trovi in montagna può entrare

Come si fa con lo spazio? 

Ecco, questa è una cosa che alcuni non capiscono.
La regola nei bivacchi è: chi primo arriva, meglio alloggia. Quindi se arrivate al bivacco dopo che i letti sono tutti occupati… dormirete per terra! Situazioni di questo genere succedono raramente, in particolare nei finesettimana estivi.

La cosa importante da dire qui è che nessuno può cacciare nessuno da un bivacco: non è che se sei arrivato prima allora lo puoi trattare come il tuo albergo personale!
Ci si adatta e si fa in modo di starci tutti, anche perché non si scherza con la solidarietà in montagna.

Ci sono delle norme di comportamento particolari?
A volte sì, i gestori possono stabilire delle regole, ad esempio quella di non usare il fornelletto dentro la struttura (molto logico, no?). In generale però la regola migliore da usare in questo caso, come spesso accade, è quella del buon senso: lasciamo sempre il bivacco nelle stesse condizioni in cui l’abbiamo trovato, e se possibile meglio.

Un’altra regola non scritta è quella di lasciare nel bivacco piccole cose da mangiare che non siano deperibili: qualche bustina di the, un po’ di zucchero, un whisky invecchiato vent’anni (prima però avvisatemi e ditemi la localizzazione precisa del bivacco, ahahaha!). A parte gli scherzi, è una piccola gentilezza che vi farà sentire parte di un gruppo. O almeno, per me è così.

 

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