È uno dei parchi regionali più belli della Lombardia, e secondo me vale la pena di visitarlo anche per chi viene dal Piemonte o da altre regioni del nord. Ve ne parlo in questo articolo, consigliandovi una gita anche nel periodo invernale.
Sì, perché il Parco della Grigna presenta delle caratteristiche geografiche che lo rendono frequentabile anche nei mesi più freddi, grazie alla sua esposizione sul lago, e nel periodo invernale il paesaggio è sempre bello, ma le zone sono meno frequentate.
Dov’è il Parco della Grigna Settentrionale
Qui sopra vedete una mappa del Parco della Grigna, che si trova stretto tra il Lago di Como e le Alpi Orobie. Si tratta di una zona molto bella dal punto di vista paesaggistico, perché da una parte ci sono le montagne, e sono montagne anche piuttosto alte, e dall’altra c’è il lago che mitiga il clima e lo rende adatto ad ospitare varie specie di animali, in particolare uccelli, che lo scelgono per venire qui a svernare.
Non è un parco molto grande, ma la sua posizione lo rende vario e ricco: da una parte, al limite del parco, ci sono paesi molto belli come Varenna, Bellano e, sull’altra costa del lago, la famosa Bellagio. Dall’altra ci sono zone di montagna da cui è possibile vedere il lago in tutto il suo splendore: nelle giornate limpide il paesaggio è davvero spettacolare.
Ma la vera regina del parco è la Grigna, una montagna che dalle parti di Lecco è quasi come un vecchio amico. In passato la chiamavano monte Coden, oggi il nome con cui è più nota è Grignone, per distinguerla dalla più piccola Grignetta che le sta proprio a fianco. La Grigna è alta 2410m e per gli alpinisti della zona è un bel banco di prova per le proprie capacità.
La varietà della Grigna
La salita normale alla Grigna settentrionale è quella che parte da Pasturo ed è una delle più amate dai montanari della zona.
Il bello del Grignone è che sui vari versanti ci sono ambienti molto diversi: quello che sale dal lago è un itinerario alpinistico, con salite interessanti, quello orientale ha paesaggi più erbosi e si affaccia sulla Valsassina. A nord invece c’è una conca formata da antichi ghiacciai che presenta delle grotte importanti, tra cui la ghiacciaia di Moncodeno visitata anche da Leonardo e che mantiene zone ghiacciate anche in estate.
Pure dal punto di vista degli speleologi c’è da divertirsi sulla Grigna: sul versante settentrionale, in particolare, ci sono tantissime grotte, alcune delle quali molto importanti. Tra queste il complesso di grotte dell’Alto Releccio che ospita profondità tra le più grandi in Italia (fino a 1190m).
Gli animali del Parco della Grigna Settentrionale
Anche chi ama gli animali potrà divertirsi a visitare questo parco. La zona è piuttosto antropizzata, perché ci sono impianti sciistici e nel fondovalle molti paesi e paesini, ma come dicevo grazie alle caratteristiche geografiche molti uccelli svernano in questa zona, e in più c’è una zona di protezione speciale di circa 1100 ettari.
Nella zona le marmotte la fanno da padrone, ed è molto comune sentire il loro tipico fischio e vederle sgattaiolare via quando ci avviciniamo nelle nostre camminate. E dove ci sono le marmotte e gli altri piccoli mammiferi ci sono pure i rapaci: nel parco della Grigna si possono trovare il falco pellegrino, il gufo reale, la poiana e l’aquila reale.
La vicinanza con il Parco delle Orobie, che ha visto nel passato un piano di ripopolamento di stambecchi molto ampio, fa sì che da queste parte si possano vedere questi grandi mammiferi. E poi si vedono volpi, cervi, caprioli.
Trekking invernali sulla Grigna e dintorni
Non voglio fare una guida completa ai trekking sulla Grigna, ma suggerirvi solo qualche spunto per poi magari farvi dei post con foto. Anzi, se nei commenti volete darmi qualche altro suggerimento ne sono felice.
Da Ballabio sul Grignone
Vi rimando a questo post che ha molte belle foto e descrive bene la salita da Ballabio sulla montagna principessa del parco. Non è una salita per tutti, anzi, e in inverno sono necessari i ramponi. Ma è davvero spettacolare e poi la croce di vetta che spesso è ghiacciata, con il ghiaccio modellato dal vento, è una di quelle immagini da cartolina da non perdere.
Dal rifugio Porta, alla Grignetta, al Grignone
La grande Grigna è affiancata dalla Grignetta, alta 300m in meno, e questo itinerario mi piace perché permette di arrivare fino a una montagna discretamente alta senza grosse difficoltà. Se poi si vuole si può proseguire in cresta fino al Grignone.
Il primo tratto, fino alla Grignetta, è considerato escursionistico, non impegnativo, mentre la parte in cresta è consigliata solo ad escursionisti esperti con un’ottima preparazione fisica e con le attrezzature adeguate.
I rifugi delle Grigne
Una delle cose belle di questa zona è che ci sono parecchi rifugi a quote non proibitive: il Porta di cui dicevo sopra, ad esempio, è a 1400m. Poi c’è il Cainallo, il rifugio Bietti un po’ più alto, il rifugio Elisa (attenzione, in alcune ascese è esposto).
E poi c’è il mitico rifugio Brioschi che si trova ai piedi della Grigna Settentrionale. Bello in alto, è una soddisfazione arrivarci ma bisogna farlo con prudenza.
Le miniere di Cortabbio
Non siamo proprio nel Parco, ma le miniere di Cortabbio sono molto interessanti e si trovano a due passi. Se siete in zona portateci i vostri bambini, perché sono interessanti e anche divertenti.