Parliamo di bici da cicloturismo, perché questo modo di andare in giro è uno dei miei preferiti. E siccome non ho trovato in rete qualche elenco che metta assieme le migliori bici da cicloturismo… ho deciso di farlo io!
Intendiamoci bene… non è che in questa collezione troverete le migliori bici da cicloturismo del mondo, ma quelle che vi consiglio io per la mia esperienza: non è un elenco mondiale completo, ma credo che basti per darvi un’idea e scegliere il mezzo che fa per voi.
Preciso che darò più attenzione alle bici da cicloturismo economiche o di prezzo medio, perché penso che abbiano più bisogno di suggerimenti i principianti che magari non possono spendere tanto su una bici ibrida. Ci saranno però anche delle dritte sulle bici veramente migliori per girare a zonzo, a prescindere dal prezzo.
Intanto, se volete avere un’infarinatura generale sull’argomento, leggetevi questo mio articolo sul cicloturismo.
Qui invece vi metto un elenco degli argomenti trattati in questa guida, così potete saltare al punto che volete e non perdere tempo.
- Bici da cicloturismo fino a 800€
- trekking economica Decathlon
- bici cross di Bulls
- la pseudogravel di Decathlon
- Cube Touring, solida
- Bici da cicloturismo fino a 1500€
- la bici del monte Fuji!
- Una bici da trekking storica
- Bici da cicloturismo migliori
- Cinelli HoBootleg
- Perché una bici è considerata da cicloturismo
Migliori bici da cicloturismo fino a 800€
Se siete agli inizi e non avete un grande budget non dovete disperarvi troppo: potete guardare al mercato dell’usato (anche se è meglio avere qualcuno di preparato a consigliarvi, perché non si sa mai che magagne possano esserci dietro a una bici usata) oppure trovare alcune buone bici da trekking – si possono chiamare anche così – intorno a queste cifre nuove.
La trekking economica Decathlon
Non so se voi siete contro le bici Decathlon, ma personalmente sono dell’idea che se volete un mezzo poco costoso in alcuni casi potete guardare qui: tra le bici di Decathlon ci sono alcuni gioiellini che vale la pena considerare. Questa è la bici da trekking più economica che vi consiglio, e sinceramente credo che il prezzo sia giusto per tutto quello che offre. Giusto per dirne due: ha i freni a disco idraulici (che migliorano la presa anche in caso di bagnato) e una forcella ammortizzata che è possibile bloccare in modo estremamente facile. Ecco, io la forcella ammortizzata probabilmente non la monterei sulla mia bici da viaggio, perchè aumenta un po’ i pesi e preferisco una forcella rigida che non può dare problemi, ma se volete quel poco di comodità in più e vi piace andare su terreni un po’ “scassati” può essere un’idea. Direi che non è roba da poco.
Il telaio è in alluminio – molte delle bici da cicloturismo più blasonate sono in acciaio, ma anche questa lega va bene – con forcella in magnesio e alluminio. La trasmissione, il cambio per intenderci, è marchio Microshift per B’Twin e non è niente male per le cifre di cui stiamo parlando: abbastanza preciso e veloce, certo non aspettatevi leggerezza estrema ma nel cicloviaggio questa è meno fondamentale. Anche i copertoni di cui è dotata questa bici trekking sono discreti, non li dovrete cambiare appena vi arriva a casa…
Giusto un paio di piccoli difetti (secondo me): il primo è che non si possono montare le borse anteriori, se non con qualche acrobazia meccanica, ed è un problema dovuto al fatto che la forcella è ammortizzata. Non è una cosa così importante, perché alla fine dei conti due belle borse posteriori sono più che sufficienti a meno che dobbiate attraversare il Sahara in solitaria. Altro difetto è nella zona della guarnitura, cioè dove ci sono i pedali: innanzitutto i pedali sono in plastica, ma ci sta che si usino materiali meno nobili a queste cifre e ci sta anche di cambiarli, e poi c’è una sola corona. In questo modo le velocità sono 10. C’è da dire però che potete cambiare la corona, passando da 34, a 36, a 38 denti. In questo senso vi consiglio di pensare bene al momento dell’acquisto di questa bici perché dovete considerare i percorsi che volete fare: se volete fare tante salite può essere che siate un po’ in difficoltà usando una corona anteriore a 38 denti! Personalmente credo che montare la corona da 36 sia la scelta migliore per avere una bici più versatile, andate per i 34 se invece volete fare le salite con più tranquillità (non sapete di che sto parlando? Leggetevi questo articolo sui rapporti per il cicloturismo!).
Bici cross di Bulls
Bulls è un ottimo marchio, forse non ultraconosciuto in Italia ma noto agli appassionati, e tira fuori sia bici “di lusso” che modelli che invece guardano più al sodo. Ad esempio questa bici che fa parte della linea Cross della casa: in pratica sono bici che possono essere usate in vari contesti, e fare il salto tra lo sterrato e la strada senza difficoltà. Montandogli un bel portapacchi questa bici (c’è anche in versione trapeze, più apprezzata dalle donne) diventa un’ottima bici da cicloturismo che ha il suo punto forte nella robustezza.
L’arma migliore di questa bici è che si tratta di una vera trekking molto versatile, e la potete usare un po’ per tutto a parte le corse in pista… In più anche la componentistica è buona, con la forcella anteriore Suntour e i freni idraulici sull’anteriore e sul posteriore, il telaio rinforzato (d’altronde è una bici pensata per reggere condizioni difficili) in alluminio e tutto Shimano. Parliamo di cambio e deragliatori, chiaramente.
Le gomme sono CST, marchio cinese che magari non vi dirà niente ma è dello stesso gruppo di Maxxis, specializzata in gomme da MTB molto buone.
La bici pesa poco meno di 14kg e rispetto a quella di Decathlon ha un telaio più robusto e una componentistica di livello forse leggermente più elevato (cosa che giustifica almeno in parte il prezzo più alto). Dovete decidere voi però se questo sia così importante: per come la vedo, se cominciate potete farlo anche con la Decathlon.
Una pseudogravel di Decathlon: ottima!
Di questa bici ho scritto una recensione su un’altra pagina del sito, per cui non voglio dilungarmi troppo. Si tratta di una bici che abbraccia la filosofia “gravel”, cioè un incrocio tra la bici da strada e quella più da fuoristrada, come le classiche MTB.
In pratica il telaio è simile a quello delle bici da corsa, ma con una posizione molto più comoda per l’inclinazione del tubo orizzontale, e in più si possono montare ruote relativamente larghe (in questo caso delle 36 38, ho provato io stesso) per poter andare con pressioni più basse su sterrati anche complicati con maggiore comodità. Ecco qui la bici in tutta la sua bellezza:
Quella che ho comprato io (sì, non ho potuto resistere a questo affaronissimo, e considerate che quando l’ho presa costava anche meno perchè non c’erano i rincari generalizzati sui materiali ciclistici!) è nera, ma le caratteristiche sono le stesse: freni a disco meccanici di discreta qualità, leve cambio integrate sulle leve dei freni, gruppo di trasmissione tutto Sora – che non è il massimo ma va benone per le mie esigenze – una posizione molto comoda in sella, possibilità di montare portapacchi anteriori e posteriori (attenzione: sull’anteriore potete montare fino a 8kg, e comunque il foro è uno solo per cui bisogna un po’ arrangiarsi), due alloggiamenti per borracce e il manubrio con piega, che a me piace. Se non vi piace questa opzione c’è anche la versione con manubrio dritto, che magari a tanti intimidisce meno.
In ogni caso, ragazzi, questa è la miglior bici da cicloturismo economica, secondo me. Rapporto qualità-prezzo fantastico.
La Cube Touring, solida
La Cube Touring costa un pochino di più rispetto alle altre menzionate prima, ma resta dentro al budget che ci siamo prefissati ed è una vera bici da cicloturismo (chiamatela bici da trekking, se volete). Si tratta di un mezzo molto solido e un po’ pesante – ma la pesantezza in questo caso significa soprattutto solidità, non materiali scarsi, ed è dovuta anche al fatto che abbiamo una forcella ammortizzata anteriore – e che ha soprattutto una struttura molto molto comoda: se dovete fare tanti kilometri vi troverete quasi sicuramente bene con questa bici.
Ha forcella Suntour SR NEX, cambio Shimano TX800 con leve TX801, e questo è un buon sistema. Rispetto alle altre bici non ha freni a disco ma i più tradizionali V-Brake (o freni a V) che permettono di avere pattini belli grossi e in linea di massima rendono la sostituzione della ruota semplice. Buona scelta per una bici da trekking, quindi, in cui le forature sono all’ordine del giorno, ma i freni a disco in varie occasioni hanno una marcia in più. Scelte, insomma…
Da notare sul posteriore il portapacchi che è piuttosto buono e vi mette già in posizione di cominciare a girare prendendo un paio di borse.
Anche qui c’è anche la versione trapeze, più usata dalle donne. C’è pure una versione leggermente più costosa con componentistica di livello un po’ maggiore (tra l’altro se avete qualche soldino in più da spendere ve la consiglio). Comunque se volete una bici da cicloturismo economica e comodissima questa è una bellissima scelta: è ammortizzata all’anteriore, ha un assetto molto comodo e partite già con una buona dotazione di accessori.
Spulciando in rete, se volete risparmiare trovate questo modello, che non è al livello della Cube Touring ma ha alcune cose in comune (tipo la forcella) e magari ci potete fare un pensierino per iniziare.
Sirrus X 2.0
La Sirrus X 2.0 è un modello base-intermedio di Specialized, il che vuol dire belle linee, un marchio rivendibile nel caso vi stufaste, una costruzione in linea di massima ben fatta. Penso che a un prezzo del genere sia una buona scelta, considerando poi che quella linkata è l’ultima versione di questa bici. Anche qui non mi convince del tutto la scelta di un cambio con monocorona all’anteriore, ma è un settaggio che molte case stanno proponendo – dopo averlo sperimentato per anni sulle MTB – da qualche tempo e che permette di risparmiare sui componenti e di avere in linea di massima più facilità nelle regolazioni.
Buoni i freni a disco, buono anche il fatto che si possono montare copertoni molto larghi: arriviamo al 42c che è una sezione adatta più o meno a qualsiasi situazione, se volete fare sentieri di montagna estremamente complicati ci vogliono le sospensioni.
Migliori bici cicloturismo fino a 1500€
Secondo me questa categoria è una in cui si possono trovare mezzi davvero buoni, non parliamo delle migliori bici da cicloturismo ma biciclette che hanno delle ottime dotazioni e che sono più che sufficienti per la maggior parte degli usi.
Il ragionamento che bisogna fare, quando si sceglie la categoria di prezzo all’interno della quale si vuole stare, è: aumentare i soldi che tiro fuori dalle tasche mi porta ad avere una differenza rilevante?
Ecco, secondo me in questo intervallo di prezzi, quello tra 800 e 1500€, si trova il meglio, e si può andare oltre solo se avete tanti soldi da spendere oppure vi serve qualcosa di davvero particolare. Anche se siete dei ciclisti consumati e avete grandi esperienze di viaggio in bicicletta.
Ma questa è solo una mia opinione, per cui bando alle ciance e andiamo al sodo!
Una comodona di Marin
Questa bici è buona per la sua “dotazione”, anche se non buonissima: in particolare mi lascia un po’ perplesso il fatto che abbiano usato tanti componenti di serie diverse e di marchi diversi (da Shimano a Suntour, per dire), ma comunque guardando all’elenco che ad esempio trovate qui direi proprio che ci siamo. Abbiamo freni a disco, rapporti sufficienti, manubrio curvo e un telaio in acciaio. Però quello su cui vorrei attirare la vostra attenzione è un altro punto. Guardate questa foto:
Guardate la struttura del telaio in toto: prima di tutto c’è un carro posteriore (la distanza tra i due perni degli ingranaggi, per dirla molto semplice) molto ampio, ma poi sul davanti il tubo che sostiene il manubrio è mooolto lungo. Di conseguenza il tubo che va dalla sella al manubrio è parecchio inclinato, e quindi succede che si riesce a stare più eretti.
Insomma, anche questa è una sorta di gravel, ma ibrida. Beh, una soluzione interessante anche se a qualcuno potrà non piacere, però c’è da dire che come bici da cicloturismo è molto centrata.
Anche il prezzo è molto interessante e se vi piace il genere e la struttura generale è una buonissima soluzione, anche se il marchio non è molto noto in Italia (negli Stati Uniti invece va abbastanza forte).
Fuji Touring, gran bella cicloturismo
Come faccio a essere imparziale? Quando volevo comprarmi una bicicletta da cicloturismo sono stato a lungo indeciso su di lei, con le sue linee classiche, l’acciaio e la dotazione equilibrata. Poi ho scelto una bici più corsaiola, che potessi usare anche per dei giri senza bagaglio, ma la Fuji Touring rimane a mio parere un’ottima scelta, considerato che è disponibile anche in versioni diverse (con o senza disco).
Fuji è un’azienda seria che fa delle bici da cicloturismo serie e che sono molto amate. Parlando di questo modello specifico posso dire che è una bicicletta con telaio in lega di acciaio (per la precisione con aggiunta di cromo e molibdeno, un classico) resistente ma flessibile, con un peso molto ragionevole e con una bella dotazione di punti per l’attacco di borracce e borse. Chiaramente potete mettere borse posteriori e anteriori, e avete tre punti di fissaggio delle borracce.
La dotazione tecnica non c’è neanche tanto bisogno di descriverla, per avere un’idea andate in questa pagina e vi renderete conto che siamo su componenti di discreto livello che non vi lasceranno a piedi e faranno in modo che la fatica di pedalare non sia accompagnata da grandi fastidi. Il cambio è formato da una cassetta pignoni con nove velocità da 11 a 34, e guarnitura con corone da 26, 36 e 48: in pratica va bene per tutto, è una generalista mica per niente. L’unica cosa che forse non mi convince è il cambio a levette che si trova, invece che sulle leve freni, alle estremità dei corni del manubrio: non è scomodissima questa modalità di cambio, ma bisogna prenderci la mano. C’è da dire che se per qualche motivo il cambio si stara può essere usato come un vecchio cambio a leve, di quelli sul tubo obliquo, e diventa “analogico”. Molto molto interessante per quando vi trovate in giro e potreste avere difficoltà a ritarare il cambio, perché il cambio si stara, sì.
Ecco, di questa bici potrei dire che mi piace l’equilibrio generale, e anche se non mi piace la soluzione delle levette, capisco benissimo che è tutta pensata per il cicloturismo, con idee razionali messe assieme per ottenere un mezzo affidabile e semplice. Si vede che questa bici l’ha fatta chi va in bici, chi sulla bici ci viaggia, e la cosa mi rassicura.
Per riassumere: consigliatissima.
Esiste anche in questa versione con freni a disco, e vale la pena di prenderla in considerazione perché non c’è differenza solo nel sistema di frenata, ma un po’ in tutti i componenti che sono superiori a parte il telaio (ma anche la forcella è leggermente meglio!).
Trek 520, bici cicloturismo storica
La Trek 520 è una bici che ormai è in giro da un bel po’ di anni, ma non invecchia granchè perché è una di quelle cose che rimangono sempre di moda. O meglio: è pensata così bene che non c’è molto da modificare. Purtroppo questa storicità si paga secondo me a un prezzo un po’ troppo alto: alla fine la ricerca e sviluppo l’hanno già rodate, no?
Se non sbaglio la Trek 520 come modello ha più di 30 anni, e certamente qualcosa l’hanno cambiato negli anni in termini di dotazioni rendendo anche il telaio leggermente più comodo nella geometria. Parlando di dotazioni, è una bici americana, quindi c’è tanto Bontrager (apprezzabili i cerchioni), ma anche tanto Shimano: tutto quello che ci si potrebbe aspettare da una bici di questo livello.
Se volete una bici-carroarmato, per fare del cicloturismo in grande tranquillità e comodità, direi che ci siamo proprio.
Cinelli HoBootleg
Cinelli fa sempre delle bici molto stilose, con tanti piccoli dettagli che le rendono delle bici da cicloturismo bellissime. Questa HoBootleg (a proposito, qualcuno sa come mai questo nome?) non fa eccezione con il suo telaio in colori un po’ “vintage” (nella versione di quest’anno è rossa), le guaine dei fili della trasmissione di colore diverso e i dettagli di un bel nero pieno. In particolare il modello di cui parlo, cioè lui, si chiama Travel Expedition.
Io ho una piccola mania, quando guardo le bici in metallo: per capirne il livello cerco di capire come sono giuntati i tubi del telaio (che in questo caso è un telaio Columbus). Se vi capita sotto mano qualche foto guardate come è rifinito il telaio della HoBootleg: saldature senza sbavature che sono un piacere da osservare. Guardare per credere. Vabbè, sarò strano ma i lavori ben fatti mi lasciano sempre ammirato.
Tornando a questa bici da cicloturismo diciamo che ci troviamo di fronte a un mezzo un po’ più aggressivo, con un bel telaio in acciaio triplo spessore – ma Columbus è una garanzia di assoluta qualità – e verniciatura in elettroforesi. Poi ci sono i componenti di medio-alto livello (Shimano Deore e Shimano Sora per la trasmissione e il deragliatore), le gomme Michelin e i portapacchi anteriore e posteriore di Tubus. E la tradizione di Cinelli che per qualcuno è sufficiente a giustificare l’acquisto!
Koga World Traveller
Aggiungiamo a questo elenco una bicicletta più costosa e un po’ particolare, una di quelle bici pensate per farci il giro del mondo: si chiama World Traveller per un buon motivo, insomma.
Comincio col dire che questa non è una bicicletta per tutti, per il costo, per il peso e per le soluzioni tecniche che vengono adottate. Qui il punto è la robustezza e la completezza, sostanzialmente se comprate questa bicicletta non dovete pensare a molto altro, ci sono i portapacchi Tubus anteriore e posteriore, c’è la dinamo integrata al mozzo, le ruote rinforzate e i copertoni Schwalbe Marathon, pure il cavalletto e le borracce. Il rapporto più leggero è un 34-24, di quelli che vi permettono di portare in cima a una montagna voi stessi e tutto il carico che vi viene in mente; certo, molto piano, ma vi godrete il panorama. Se andate sul sito di Koga poi potete anche personalizzare la bicicletta dalle parti del manubrio, della trasmissione e di tutto il resto, perchè è possibile effettuare la configurazione quasi completa della Traveller-S, qui.
Sceglierei questa bici? Personalmente non credo, a meno che un giorno lontano mi venga in mente di fare un viaggio assurdo e lunghissimo (ma forse nemmeno in quel caso): le mie esigenze sono meno importanti e mi piacciono cose più leggere: qui, oltre al prezzo che è piuttosto elevato, c’è il limite dei 17kg di peso, che secondo me comincia a diventare davvero tanto. Ok, non fa differenza se portate tanto bagaglio, ma per me sì. Se siete grandi viaggiatori che stanno in giro per tanti mesi e con tanto materiale, date un occhio a questa bici.
Bene, direi che per ora ho concluso con i miei consigli per gli acquisti della miglior bici da cicloturismo. Vi lascio perciò con un bel video che mostra quali sono le caratteristiche di una bici touring di qualità.
Mi sa che ti pagano per recensire le bici…
Magari! 😀
No Francesco, non mi paga nessuno, ma se ti ho dato quest’impressione mi spieghi perché? Per la RC500? Se sì, è una bici che ho da più di un anno, la uso tutti i giorni (quando si può) e posso dirti che me la sono comprata da solo, pagata da solo e figuriamoci se mi danno dei soldi per farle pubblicità. Cosa vuoi che gliene freghi ai produttori di bici del mio sito?
Belle bici, grazie x la recensione
Grazie Alberto, tra l’altro mi sa che questa carrellata la devo aggiornare aggiungendo altri modelli: man mano che ti ci addentri, il mondo delle bici da cicloturismo diventa sempre più vasto.
Grazie delle recensioni. Sto per decidere di acquistare una bici ibrida e i consigli mi sono serviti… sto valutando l’acquisto di Cube SL Road pro Trapeze, ma purtroppo non trovo molte recensioni su questo marchio… Posso avere un suo parere?
Ciao Sandra, volentieri. Mi baso su questo modello: https://www.cube.eu/it/2022/bikes/urban-mobility/fitness/sl-road/cube-sl-road-pro-fe-lunarngreen/ (lo preciso perchè a volte si fa confusione, ci sono tanti modelli con nomi simili… Cominciamo col dire che è un telaio alluminio con forcella in carbonio: ok, ci sta, forse in certi ambiti va meglio l’acciaio ma si trovano meno questi tipi di telai e poi alluminio/carbonio, se il telaio è ben ragionato, è una combinazione leggera e non troppo “dura”. I freni sono di livello medio, idraulici però: questo significa che ogni tot (dipende quanto usi la bici e come freni) dovrai fare una manutenzione un po’ laboriosa. Io valuterei degli idro-meccanici, se ti capita.
Anche il gruppo è di livello medio/mediobasso, dovrebbe corrispondere al Tiagra; buoni rapporti, va bene per girare abbastanza tranquilli.
Per il resto mi pare abbia anche qualche accessorio, cosa che non è mai male.
Ora, vale la pena prenderla o ci si può guardare intorno? Secondo me in una situazione normale, non di penuria di bici, si può trovare di meglio o di pari livello a prezzi più bassi. Basta vedere questa bici che è paragonabile, anche se leggermente differente a livello di telaio: https://tidd.ly/3DTzpeU. Il problema è che oggi come oggi si trovano poche bici in giro, io visto che si parla di Cube – marchio meno apprezzato in Italia – me la prenderei se te la offrono a una cifra intorno ai 1000€, sennò se vuoi prova a dirmi le tue esigenze e ti provo a consigliare qualche altra bici da cicloturismo.