Attrezzatura alla prova: nuovi e vecchi aggeggi e loro uso durante un viaggio in bici

Questo titolo lunghissimo è solo perchè non riuscivo a sintetizzarlo meglio di così, e forse non mi sono nemmeno spiegato… In pratica, e se seguite la pagina Facebook forse lo sapete, mi sono fatto un giro in bici piuttosto lungo, e durante questo giro ho potuto mettere alla prova vecchie e nuove cose.
In questo resoconto vi dico un po’ come sono andati alcuni degli oggetti che mi sono portato dietro.

Ma prima un po’ di contesto.
Si è trattato di un viaggio non troppo impegnativo dal punto di vista ciclistico, con 700km in dieci giorni, percorsi con pochissima salita. Ma con tante notti in tenda, in cui ho usato un nuovo sacco a pelo, il mio fido materassino, la mia solita tenda…

Bene, cominciamo con l’elenco.

Un sacco a pelo leggero in piuma

Avevo bisogno di un sacco a pelo che diventasse molto piccolo, che fosse leggero, con un buon rapporto qualità/prezzo e che avesse una temperatura di comfort non esagerata (per non pretendere troppo!).

In occasione di una di quelle giornate di offerte di Amazon ho trovato questo sacco a pelo di Marmot che soddisfaceva tutte le condizioni (pagato 120€, casomai voleste saperlo, che non è un prezzo minimo ma per un sacco in piuma va bene).

Messo alla prova si è rivelato proprio come mi aspettavo. È un sacco a pelo senza pretese ma con qualche piccolo accorgimento che lo rende interessante, in particolare il fatto che lo si può aprire totalmente fino ai piedi trasformandolo in una coperta è utile per poterlo usare in più situazioni, così come il fatto che ha una doppia cerniera, così si può aprire solo dal lato dei piedi per avere uno sfiato per il calore eccessivo. Non ha una trapuntatura sfalsata ma continua, e ci sta essendo un sacco tre stagioni, è davvero molto compatto (credo che sia intorno ai 2 litri pressato bene) e sufficientemente leggero con i suoi circa 600 grammi.
La piuma è 650 cuin, buona ma non incredibile.

Dal punto di vista delle temperature credo che abbia superato bene la prova degli 8°C, e ovviamente vestendosi con qualcosina in più del berretto e pantaloncini, e con i classici accorgimenti, lo si può portare a temperature più basse senza nessun problema. Sono alto 182cm e nella taglia regolare che vi ho linkato ci stavo bene senza comprimere la piuma dalla parte dei piedi.
La mia idea è quella di accoppiarlo al mio Ferrino Lightec 1100 per farmi un bel sacco invernale in condizioni particolari.

Per ora tutto bene, lo consiglio dopo una decina di notti di campeggio in condizioni anche umide.

Uno zainetto utilissimo

Ce l’ho da un po’ questo zainetto di Decathlon, ma non ve ne ho ancora parlato, e in particolare in questa occasione si è rivelato utile. È uno zaino senza nessuna pretesa, non ha belle cinghie ampie o schienale rinforzato.

MA.

Pesa 40 grammi e sta in un pugno, e costa così. Ci sono marchi famosi che fanno cose simili a 10 volte il prezzo di questo zainetto, che per me è comodissimo durante i giri in bici. Perchè? Immaginate di avere le vostre sacche belle piene e precise, e di non volerle aprire per fare spazio al cibo per la giornata. Ecco, adesso tirate fuori dalla borsa del telaio questo aggeggino, lo aprite, entrate nel supermercato o dal panettiere o dal fruttivendolo, comprate quello che vi serve e vi fate gli ultimi km con questo sulla schiena. Se avete una di quelle sedute in schiuma ci fate uno schienalino così non vi dà nemmeno fastidio. Geniale, ce lo devono avere tutti.

Maglia in lana merino

Sfizietto personale, volevo una bella maglia in lana merino da usare in bicicletta, e devo dire che l’ho trovata. È una maglia di Decathlon, questa, con un taglio un po’ modaiolo ma che funziona molto bene secondo i classici principi di questo materiale naturale: leggera, ottima flessibilità nel gestire il caldo e il fresco, in qualche strano modo non puzza di sudore. Penso valga la pena anche adesso che è a prezzo pieno, io se non sbaglio l’ho comprata in sconto con i saldi.
L’unico difetto che ho riscontrato in questa maglia è che le tasche posteriori non sono comodissime: invece di essere “aperte” in alto hanno un bottoncino per la chiusura, che non è molto facile da aprire se si è in sella. Per risolvere la questione consiglio di vedere questa che ha un taglio più da corsa ma è fatta con lo stesso materiale. E costa pure 10€ in meno.

Copertoni gravel senza marchio

No, ok, un marchio ce l’hanno ma non è noto: è BRN Bernardi, che fa un po’ di tutto per la bici e in genere non è male, avendo anche prezzi concorrenziali. Questi copertoni che ho preso qui sono delle gomme da 35mm (ma devo misurarle col calibro) che se gonfiate alla giusta pressione si comportano abbastanza bene. Li ho comprati perchè mi serviva un copertone largo ma non larghissimo, che costasse poco perchè non spendo 50€ per una gomma da cicloturismo, e che avesse un po’ di tassellatura ma allo stesso tempo scorrevolezza.

Onestamente non sono così convinto che i copertoni di tipo “gravel”, che è un po’ la categoria a cui dovrebbero appartenere questi, siano il massimo della vita: non spingono né nella direzione della velocità né in quella della stabilità. Ma per un viaggio in cui non sai bene che condizioni ti troverai davanti sono ok.

Ah, ho specificato “la giusta pressione” perchè avevo un problema con la valvola della camera d’aria posteriore, e prima che me ne accorgessi ho avuto modo di accorgermi che se non le tenete ben tese, queste gomme diventano UNA PENA da spingere. Mai vista una cosa del genere, portatevi un manometro di quelli elettronici anche da poco, fa sempre comodo.

I miei pedali SPD/flat

Nota dolente del viaggio: abbiamo preso un po’ d’acqua, e le bici quando eravamo in tenda ne hanno presa di più.
Ho comprato questi pedali quasi subito dopo aver comprato la RC500, e ne sono stato sempre piuttosto soddisfatto. Sono pedali flat ma con attacco SPD, in parole povere li potete usare sia con le scarpe normali che con le scarpe tacchettate da mountain bike, sono belli robusti e non sono brutti.
Purtroppo però hanno fatto un leggero strato di ruggine in alcuni punti, alla fine di questo viaggio. Dovrò dargli una bella pulita.

Materassino e colla per materassino

Il mio fidatissimo materassino che viene dalla Cina (qui avevo scritto la sua recensione) mi ha giocato un brutto scherzo! Dopo alcune notti di utilizzo si è scollata parte del telo vicina al supporto della valvola di sgonfiaggio, e ho dormito a terra. Caro mio materassino comodissimo e silenzioso che mi hai accompagnato per tante notti, perchè mi hai fatto questo? Ero abbastanza disperato.
Ho patito un altro paio di notti cercando di tamponare la situazione con il tubetto di colla mezzo rinsecchito – il materassino ce l’ho da parecchio – che era nella sua sacca. È servito a poco, e allora sono corso ai ripari andando in un bellissimo negozio di Wismar, Trekking König, dove ho comprato una colla praticamente magica, questa SeamGrip WP+ ma in versione a due tubetti, su cui all’inizio ero molto scettico e rassegnato a dormire sulla dura terra, perchè dopo un paio d’ore non asciugava. Ma poi passato il tempo di cura ha funzionato alla grande.

Meglio così, perchè secondo me questo è un gran materassino estivo e per mezza stagione e sinceramente non saprei con cosa sostituirlo, visto che non lo producono nemmeno più.

Il resto tutto bene

Non so se questo articolo abbia un senso o se sia stato utile a qualcuno tra voi lettori (scrivetemelo nei commenti!), diciamo che è utile a me per tenere traccia dei miei acquisti.
Ah, poi per il resto tutto bene. La mia mitica Elixir II è sempre una garanzia, è spaziosa per due persone, tiene benissimo la pioggia, ok non è ultraleggera ma la sua resistenza mi tiene tranquillo.
Il Pocket Rocket di MSR va alla grande, non perde un colpo e per questo tipo di viaggi va benissimo: ci abbiamo fatto caffè mattutino per dieci giorni e cena per sette giorni con una bomboletta da 230 grammi. Sì, c’è la versione nuova, questa, che è più compatta e magari brucia pure meglio, ma fa niente.
La mia bicicletta non ha perso un colpo nemmeno lei, e come sempre ci ho viaggiato tranquillissimo. Ha qualche graffio in più (assieme a me, che sono scivolato su un binario appena partito, ma questa è un’altra storia). Anche lei non è la più bella del reame, non è la più leggera, non è la più tecnologica, ma va bene, mi porta ovunque voglia e mi ci diverto un sacco.

E insomma, viva le cose che funzionano bene ma soprattutto viva viaggiare in bici, scoprire posti nuovi, conoscere gente strana, pedalare finché non ce la fai più, e tutte quelle cose che non sono cose e che conoscete meglio di me.

2 commenti su “Attrezzatura alla prova: nuovi e vecchi aggeggi e loro uso durante un viaggio in bici”

  1. Ciao… Complimenti per il tuo sito che ho riscoperto da poco e che ho intenzione di rileggere daccapo per intero.
    Volevo chiederti In che periodo hai fatto questo ciclo viaggio e se di solito dormi in campeggio o fai campeggio libero.
    Per quanto riguarda la tenda non pesa pochissimo mi sembra…. La usi da solo?

    1. Ciao Riccardo, scusami tantissimo per non aver risposto… Non mi è arrivata la notifica del mcommento e solo ora l’ho scoperto scorrendone altri!
      Il viaggio è stato in agosto, ma un agosto del Nord Europa con temperature notturne anche intorno ai 10°C. Per quanto riguarda il campeggio, dipende da tante cose. Prima di tutto dalle norme, perchè in alcuni paesi il bivacco (penso mai il campeggio) è permesso, o permesso a certe condizioni. E poi la compagnia: se sei solo in una zona tranquilla puoi anche bivaccare, ma se la persona con cui sei non vuole assolutamente bisogna trovare un campeggio o sistemazioni simili. Cosa che non è nemmeno tanto male, almeno ci si fa una doccia!
      La tenda in questo caso è stata usata in due, è sufficientemente spaziosa per starci comodi. In passato la usavo da solo sia a piedi che in bici, oggi se dormo solo lo faccio raramente e preferisco una tenda da un posto. Però considera che in bicicletta il peso è un fattore meno importante, è invece importante l’ingombro, e su questo aspetto le tende a un posto spesso sono vincenti.

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