L’acqua è, assieme alla sicurezza personale, il primo aspetto da tenere in considerazione quando si parte per un’escursione nella natura.
Sappiamo tutti che è importante rimanere sempre ben idratati per non avere cali nelle prestazioni fisiche e mentali, e sappiamo che bere la prima acqua che ci capita a tiro non è mai una buona idea.
La prima regola da tenere in considerazione quando si parla di acqua è questa:
se hai sete è già troppo tardi
Quando si comincia un’escursione bisogna farlo avendo già nel proprio corpo una buona quantità di liquidi; è bene partire bevendo tra i 500 e gli 800ml di acqua. Bisogna fare lo stesso quando ci si sveglia e si smonta la tenda o si parte per un’escursione dopo una notte all’aperto.
In seguito è meglio bere piccoli sorsi di acqua ogni 15-20 minuti, anche prima che il nostro corpo ci dica che ne ha bisogno.
Scopriamo quali devono essere le strategie riguardo al fabbisogno di acqua, come rendere potabile l’acqua quando se ne trova lungo il percorso o intorno al campo, quali attrezzature e metodi usare.
Il fabbisogno di acqua nelle varie condizioni
La dose di acqua raccomandata dagli esperti in condizioni di riposo è di circa 2 litri al giorno. Una quantità che aumenta sicuramente in condizioni di attività fisica intensa fino ad almeno 3 litri, e ancora di più se ci si trova in ambienti caldi e sotto il sole.
In generale per fare una stima della necessità di acqua prima di un’escursione bisogna tenere in considerazione diversi fattori. Tra questi:
-le condizioni climatiche generali
-l’altitudine a cui si prevede di stare (più in alto si è, meno umidità nell’aria si trova)
-il livello di esercizio: se si è escursionisti esperti si ha leggermente meno bisogno di acqua
Il peso dell’acqua
L’acqua è necessaria, ma pesante: prevedere di portarsi dietro tutta l’acqua che ci serve, se facciamo un’escursione giornaliera, è un’ottima idea, ma non funziona se prevediamo di stare fuori per più giorni. Se dovessimo portare l’acqua che ci serve per due giornate nei boschi dovremmo calcolare circa 8kg di peso in più nel nostro bagaglio, e questo non è pensabile.
Se ne abbiamo la possibilità è meglio seguire questi accorgimenti per perdere meno acqua possibile e non doverne trasportare troppa:
- esporsi al caldo e al sole meno che si può: cercare di camminare e in generale fare sforzi nelle ore meno calde del giorno
- proteggere il proprio corpo dalla disidratazione: un buon cappello è un ottimo modo per non riscaldarsi troppo, e coprirsi quando la temperatura esterna è più alta di quella corporea lo è altrettanto (ma in ogni caso meglio evitare sforzi in queste condizioni!)
- calcolare i tragitti in base alle fonti d’acqua: in particolare quando si fa campeggio itinerante, questa è LA soluzione. Progettare il proprio percorso è importante, e bisogna fare in modo di calcolare il fabbisogno di acqua – con generosità – e il tempo necessario per spostarsi da una fonte di acqua potabile alla successiva
- fare scorta di acqua quando si può: se trovate lungo la strada una fonte di acqua sicura bevete molto e riempite le borracce e i contenitori, a meno che siate molto vicini alla fonte più prossima
Attenzione: non bisogna esagerare e bere troppa acqua. Anche se questa è una condizione che si presenta in rari casi se si mangiano i cibi giusti, è possibile andare incontro a iponatriemia. L’iponatriemia è una situazione in cui la concentrazione di sodio nel sangue è troppo bassa (minore di 135mmol/L).
Può succedere in particolare agli atleti di endurance che, in seguito a forte sudorazione, bevano molta acqua per reintegrare i liquidi, ma facendo così diluiscono troppo i sali minerali nel corpo, che dovrebbero sempre essere reintegrati usando bevande isotoniche o assumendo cibi salati.
Come rendere potabile l’acqua
Prendete quelli che seguono come dei semplici suggerimenti, e in caso di dubbio evitate di bere acqua di cui non siete sicuri.
Il suggerimento principale è sempre quello di cercare di non trovarsi a rischio di disidratazione.
Con un po’ di esperienza poi potrete osservare l’acqua che vi trovate di fronte per valutarne la sicurezza.
In particolare:
-non bevete acqua che potrebbe essere contaminata da feci o altri resti di animali. Controllate che il torrente da cui attingete non sia usato più a monte da animali al pascolo
-non bevete acqua stagnante o che presenta tracce di schiuma
-non bevete da pozze ai cui margini la terra è di un colore strano e ha residui che sembrano salini. Può voler significare che l’acqua evaporata in quel punto contenesse residui chimici
Negli altri casi esistono dei modi per rendere più sicura l’acqua che si sta per bere.
Filtrazione di fortuna
Se vi trovate in condizioni veramente disperate e non avete nient’altro a disposizione potete procedere a una prima filtratura dell’acqua tramite gli strumenti fisici che avete a disposizione. Se nell’acqua ci sono impurità ben visibili a occhio nudo, un primo modo per purificarla è quello di farla passare attraverso un setaccio improvvisato.
Una bandana, un calzino pulito o uno straccio di cotone senza residui di detersivo possono fare da prima barriera.
Meglio poi passare ad altri metodi.
Bollitura dell’acqua
La bollitura dell’acqua è un metodo efficace per ridurre la possibilità di ingerire batteri o virus. Più sarà alta la temperatura e più a lungo la bollirete, minore sarà la possibilità di ingerire patogeni.
La bollitura dell’acqua però presenta delle difficoltà di tipo logistico: in primo luogo bisogna preparare un fuoco, e questo richiede tempo. Inoltre la bollitura deve essere prolungata e, per essere totalmente sicura, ripetuta nel tempo (3 volte per 30 minuti è la raccomandazione dei più prudenti). Infine, se vorrete bere acqua fredda, dovrete aspettare ancora.
Bollire l’acqua è un metodo semplice per eliminare i batteri, ma richiede tempo e sforzi.
Uso di potabilizzanti chimici
Esistono in commercio vari prodotti capaci di rendere potabile l’acqua trovata all’aperto. Si tratta di pastiglie o liquidi, in una o due fasi, che vengono inseriti nell’acqua e lasciati agire per tempi ridotti. In genere dopo alcuni minuti permettono di avere una buona quantità di acqua sicura e bevibile.
Questi prodotti sono compatti, e quindi stanno in qualsiasi zaino, e sono efficaci se usati seguendo le scadenze.
L’unico difetto di una soluzione del genere è che a volte danno all’acqua il classico sapore di piscina, a causa del cloro che contengono.
Uso di filtri professionali
È possibile trovare in vendita anche filtri meccanici che riescono a trattenere particelle fino ai 2 micron di grandezza. Non ci dilunghiamo su questi attrezzi, che sono molto diversi tra loro, ci limitiamo per ora a dire che si tratta di ottime soluzioni per ripulire l’acqua, ma non danno la sicurezza di eliminare tutti i batteri.
Tra gli svantaggi dell’uso di questi filtri c’è il fatto che sono più ingombranti delle classiche pastiglie. Inoltre l’acqua deve essere fisicamente fatta passare attraverso il tubo che li compone, e questo richiede tempo. Sono anche in genere più costosi delle normali pastiglie.
Un altro tipo di filtro per l’acqua è il filtro UV: si tratta di un filtro a batterie (meglio non rimanere senza!) di dimensioni compatte, che purifica l’acqua che passa attraverso esso in poche decine di secondi. Un vantaggio è che possono essere riutilizzati molte più volte dei filtri fisici di cui parlo sopra.
Tutto utile ma i sali non evaporano in bollitura anzi si concentrano (il famoso residuo fisso non vale solo per le acque imbottigliate)
Hai ragione, devo correggere! 🙂