La bicicletta è un ottimo mezzo per viaggiare per il mondo con le proprie risorse: è comoda da portare in giro, è relativamente veloce ma al tempo stesso abbastanza lenta da permettere di guardarsi intorno, è completamente ecologica e silenziosa.
Forse i trapper non la usavano come mezzo di trasporto per le loro escursioni nelle foreste, ma io la consiglio vivamente.
Nel corso degli anni ho fatto un po’ di escursioni di più giorni in tutta Europa in bicicletta, e sono sempre state delle vacanze bellissime: i paesaggi, i tempi, le esperienze… Tutto mi fa pensare con gioia all’idea di mettere il sedere sul sellino e cominciare ad andare.
Ho perciò pensato di scrivere una guida il più possibile completa al cicloturismo, così magari viene voglia anche a voi.
Le scuse di chi non vuol fare cicloturismo
A molti una vacanza in bici sembra un’impresa eroica, una di quelle cose che fanno solo i matti e gli atleti sponsorizzati da Red Bull. Niente di più sbagliato: il cicloturismo è davvero alla portata di tutti, basta imparare a conoscere il proprio corpo e le proprie capacità, dosando in questo modo gli sforzi e i percorsi.
Ora vi elenco tutte le scuse che potete trovare per non fare cicloturismo, e poi le demolisco ad una ad una!
Non sono allenato
Tsk, se sei capace di pedalare e non sei in forte sovrappeso vuol dire che puoi andare tranquillamente in bici.
La cosa bella degli itinerari cicloturistici che stanno fiorendo negli ultimi anni, è che sono nella maggior parte dei casi in piano o con modeste salite.
Tanto per darvi un’idea della grandezza e della facilità degli itinerari che avete a disposizione, prendete in considerazione la rete Eurovelo.
La rete Eurovelo è una grande ragnatela di strade che attraversano l’Europa da Nord a Sud e da Est a Ovest.
Per avere il bollino Eurovelo, tutte le strade dei singoli tracciati devono avere due caratteristiche: la prima è che non devono mai superare pendenze dell’8% (accessibili, direi), la seconda è che devono essere percorse da meno di 1000 auto ogni giorno.
Si tratta di itinerari facili e sicuri, quindi, che vi permetteranno di conoscere alcuni tra i paesaggi più belli di tutta Europa e di usufruire anche di infrastrutture molto buone: sulla rete Eurovelo è infatti facile trovare sistemazioni per la notte, così da non doversi nemmeno portare dietro la tenda.
C’è anche da tenere in considerazione un’altra cosa: il corpo si allena man mano che si prosegue nel viaggio. Anche io sono partito a volte in condizioni non proprio perfette, ma col passare dei giorni mi sono sempre trovato a migliorare e a sentire che il mio corpo si adattava ai ritmi della bici.
Certo bisogna cominciare piano, non strafare all’inizio, se si sa di non avere una buona preparazione.
Non ho la bici adatta
Anche qui, un bello tsk per voi! A meno che non abbiate esigenze particolari (ovvero che dobbiate percorrere ampi tratti sterrati, salite estreme o simili) una buona citybike è tutto quello che vi serve per fare dell’ottimo cicloturismo. Se non avete la bici ci sono vari modelli economici che potete scegliere per cominciare, e vi assicuro che non avrete bisogno di altro. Più sotto vi darò qualche dritta sulle migliori bici da cicloturismo, comunque, in particolare parlando di bici da cicloturismo economiche. In più ho anche creato un articolo in cui vi dò un elenco delle migliori bici da cicloturismo, con opzioni di prezzo differenti.
Se invece non siete sicuri di questo modo di viaggiare e volete provare una volta potete noleggiare la vostra bici, che vi verrà fornita di tutti gli accessori e pronta per partire: non avrete nemmeno l’incomodo di portarla fino al punto di partenza. Anche in questo caso i costi non sono molto elevati, e molte aziende specializzate nel noleggio di bici per il cicloturismo prevedono la riconsegna in un punto diverso da quello di partenza.
È pericoloso
Qui forse, ma dico forse, posso darvi più ascolto, ma rispondo subito dicendo che se pensate che girare in bici sia pericoloso perchè potreste incontrare tante macchine… Beh, vi dico che potete sempre scegliere la vostra strada! Nella maggior parte dei casi, per ogni strada statale c’è una piccola strada che passa per i paesi. Scegliere la strada meno trafficata vi farà stare più al sicuro e vi farà scoprire un sacco di cose!
Gli accessori del cicloturista
Per fare una bella vacanza in bicicletta non serve molto, oltre naturalmente alla bici. Provo a fare un breve elenco degli oggetti e degli accessori veramente utili per il cicloturismo.
Le borse da bicicletta
Di borse da bici ce ne sono davvero di ogni tipo, e i produttori si sono ingegnati in tanti modi per poterle infilare più o meno ovunque sulla bici: sotto la canna o il sellino, sul manubrio, sotto la sella, attaccate alla ruota anteriore…
Le borse da bici più comode per il cicloturismo, secondo me, sono quelle da posizionare ai lati della ruota posteriore.
Rigorosamente simmetriche, rigorosamente (o possibilmente, perchè poi durante il viaggio vi troverete sicuramente con una borsa più gonfia dell’altra!) riempite con lo stesso peso per evitare sbilanciamenti che quando viaggiate per un po’ di kilometri sono fastidiosi.
Le borse migliori, sempre dal mio punto di vista, sono quelle più semplici: con rivestimento completamente impermeabile, con una bella chiusura a scatto e magari con un taschino laterale. Nient’altro, perchè vi complichereste solo la vita.
Può far comodo anche uno di quegli accessori che permettono di avere a portata di mano gli oggetti di uso più frequente, magari con una finestra in cui inserire la mappa dell’itinerario giornaliero mantenendola protetta, come questo.
Se lo prendete assicuratevi che si possa staccare facilmente dalla bici: quando scendete per una sosta lo potete portare con voi, e portare con voi portafogli, documenti e smartphone, quindi.
Lucchetti e sicurezze
Questa è un po’ una nota dolente per il cicloturista: bisogna assicurare la propria bici, magari quando la si lascia da qualche parte per fare un giro turistico in città, ma non portarsi dietro chili e chili di ferro…
Personalmente ho optato per un U-Lock come quello che vedete in foto, associato a una normale catena flessibile leggera per assicurare la ruota lasciata libera dall’antifurto più sostanzioso. Meglio ancora sarebbe smontare la ruota anteriore, accoppiarla a quella posteriore e fissare tutto a un palo robusto con un lucchetto robusto, ma capisco che non sempre è fattibile, diciamo che è ragionevole farlo quando pensate di lasciare la bici da qualche parte per molte ore.
Sapete però qual è l’antifurto migliore dal mio punto di vista? L’occhio di una persona che abbiamo “responsabilizzato”. Se possibile, quando giro, parcheggio la bici davanti a un bar, un’edicola o un negozio, e chiedo gentilmente al proprietario di dare un’occhiata ogni tanto.
Facendo leva anche sulla mia condizione di ciclista errante, che senza la sua bici sarebbe perso in un paese straniero. Finora ha funzionato…
I pantaloncini da ciclista
Lo so, sono ridicoli. Ma sono anche tanto utili! I pantaloncini da ciclista ben imbottiti possono fare la differenza, se viaggiate per qualche ora sul sellino della bici.
Li ho scelti in rappresentanza di tutto l’abbigliamento da cicloturista, perchè credo siano davvero il capo più importante. Sceglieteli con cura e verificate soprattutto che l’imbottitura non vi dia troppo fastidio e che le cuciture non sfreghino contro parti sensibili del corpo: se succede quando li indossate normalmente in casa, figuratevi che disastro potrebbero essere in caso di uso prolungato in bici!
Per il resto, specialmente se fa freddo, credo sia sempre buona cosa vestirsi bene e come al solito a strati.
Che ne dite di seguire i miei suggerimenti sull’intimo da montagna?
Le luci
Molto importanti, le luci anteriori e posteriori. Sono obbligatorie praticamente in qualsiasi paese d’Europa, ma soprattutto sono utili, sia per vedere che per essere visti. E non pensate “ma sì, tanto non mi capiterà mai di viaggiare col buio! Non le compro”, perchè l’imprevisto è sempre in agguato. Le luci ci vogliono sempre, e non dovete lesinare sul loro acquisto.
Io preferisco, oltre alle due normali luci e ai catarifrangenti classici, attaccarmi anche una lucina lampeggiante da qualche parte sul retro della giacca o sul casco: meglio star sicuri, da questo punto di vista.
Il multitool, patrono del ciclista
Non serve, ma se serve ce l’avete. Scegliete un buon multitool non troppo pesante e non troppo sovraccarico di attrezzi e attrezzucci strani.
Quello che dovete necessariamente avere nel vostro piccolo arsenale di attrezzi per cicloturismo è un cacciaviti piatto e a croce piccoli, chiavi a brugola da 4-5 e 6mm, chiavi torx T10 e T25 (sono i più comuni), smagliacatena per riparare la catena rotta.
Se avete questi attrezzi in un singolo multitool siete quasi a posto.
Separatamente vi conviene portare un set di cacciagomme in plastica, che tanto sono leggeri.
E un apribottiglie, che una birretta a fine giornata non è mai male.
Se volete avere una panoramica degli attrezzi da portarsi dietro quando fate un giro in bici, leggetevi questa guida che ho compilato: è molto più esaustiva e magari vi aiuta nella composizione del vostro kit da meccanici itineranti.
La bicicletta da cicloturismo
È naturalmente il componente più importante per un qualsiasi viaggio da cicloturista. Secondo me, però, più o meno qualsiasi bici va bene per cominciare, l’importante è che abbia la possibilità di montare almeno sul posteriore delle borse da viaggio (oppure no, perchè l’ultima tendenza è il bikepacking!).
Rimanendo su bici normali e non troppo costose, ecco una serie di punti da tenere presenti quando si sceglie la propria bicicletta da cicloturismo. Sono consigli validi per tutti, e sono rivolti in particolare a chi si avvicina a questo tipo di viaggio.
Ho scritto un articolo dedicato alle migliori biciclette da cicloturismo, ma i consigli qui sotto sono comunque utili
Il telaio
La prima cosa da tenere in considerazione in un telaio da cicloturismo è la resistenza: il parametro della leggerezza, infatti, è sicuramente importante perchè a nessuno fa piacere doversi trascinare kili di troppo, ma rispetto ad una bici da corsa una bici da turismo non deve essere estremamente leggera.
Resistenza significa telaio in acciaio, un materiale che garantisce buone prestazioni, non troppo costoso e perfetto per affrontare lunghi viaggi in bici. Oggi sempre più si trovano bici da cicloturismo in altri materiali, e pure il carbonio sta prendendo piede: sono lontani i tempi in cui questo materiale non offriva abbastanza sicurezza e chi sceglieva una bici in carbonio lo faceva solo per la leggerezza. Allo stesso tempo le tecniche di costruzione in alluminio sono migliorate, così come la conoscenza delle geometrie per rendere più elastico anche un telaio in alluminio. Quindi, ricapitolando, la scelta principe è quella dell’acciaio per viaggi lunghi, indistruttibilità anche a scapito di un po’ di peso in più. Poi c’è il carbonio che è leggero ma un po’ più delicato. E infine anche l’alluminio, più economico ma comunque buono.
Assieme al telaio si sceglie anche la dimensione delle ruote da montare: c’è chi propende per quelle da 26″, e chi per quelle da 28″ (naturalmente ci sono anche altre scelte possibili, ma queste sono le più comuni).
Quello che vi suggerisco è di scegliere un telaio che monti ruote con queste misure soprattutto per una questione di compatibilità. Queste misure delle ruote sono infatti comuni in tutto il mondo, e vi faciliteranno nel reperire i ricambi, dai copertoni, ai raggi, al cerchio stesso…
La sella
Qui non c’è niente da fare: bisogna provare. La sella deve essere comoda, specialmente per gli uomini, e permettere di appoggiare l’osso sacro senza stancare le parti molli del corpo.
Di selle ce ne sono davvero moltissime (basta guardare quante ne propone Amazon), ma se devo darvi un consiglio, io che ho corporatura media e sono alto circa 180cm ho optato per questa sella SMP (è la stessa che vedete nella foto a fianco): si tratta di una sella bella larga, molto ben ammortizzata, e con la parte anteriore ribassata.
Dalle mie parti non ho trovato molti negozi che mi permettessero di provare selle diverse, quindi ho fatto la cosa più semplice: ne ho prese tre su Amazon, le ho testate e ho restituito quelle che non sentivo proprio comode. Alla fine usare la possibilità di reso dello shop online è una bella comodità e non provoca nessuna seccatura.
La forcella
Anche in questo caso, come per il telaio, meglio andare sul sicuro e sul semplice: prendete una bella forcella solida in acciaio, senza ammortizzatori che aumentano solo il peso e non servono granchè sulle strade normali che andrete a percorrere. Le forcelle ammortizzate lasciamole a chi fa fuoristrada…
Sulle bici di bassa e media gamma in alluminio esiste spesso anche la soluzione della forcella in carbonio o in alluminio con foderi in carbonio: l’aggiunta di questo materiale dona flessibilità a tutto l’insieme, e soprattutto riduce l’intensità dei contraccolpi che le buche fanno subire ai vostri polsi. In più il carbonio è leggero, e una forcella in carbonio riduce tutto il peso.
Meglio poi se la vostra forcella vi offre la possibilità di montare un portapacchi sulla ruota anteriore, ma in molti casi non è necessario, specialmente se non prevedete di fare viaggi in posti molto molto sperduti e molto lunghi. Discorso diverso invece se fate bikepacking: in questo caso poter montare delle borse o dei rack sulla forcella (qui l’articolo su alcuni allestimenti per bikepacking) è un bell’aiuto per distribuire il peso e avere volume supplementare.
Freni e cambio
Il cambio? Shimano, come da buona tradizione delle televendite!
A parte gli scherzi conviene affidarsi a marchi noti come Shimano perchè è più facile trovare i ricambi e perchè sono più affidabili. Altro marchio noto è SRAM, che va bene sui gruppi da mountain bike ma sta proponendo sempre più soluzioni tecnologicamente efficaci.
Passando al discorso della guarnitura e dei rapporti, vi rimando all’articolo che ho scritto sul tema, in breve direi che avere tre corone in modo da giostrare più agevolmente in salita è un’ottima cosa, ma c’è chi va tranquillamente con due…
Per quanto riguarda i freni potete evitare le soluzioni ipertecnologiche, a meno che non vogliate scapicollarvi per le discese a tutta velocità e poi frenare in cinque metri. Dei buoni e semplici freni a V (v-brake per quelli che parlano inglese) secondo me sono perfetti per il cicloturismo: sono leggeri, sono resistenti, costano poco.
Se poi volete per forza prendere dei freni a disco… beh, fate voi. Ma ricordate che dei buoni freni v-brake frenano meglio di freni a disco mediocri! C’è da dire però che quando scegliamo una bici nuova dobbiamo anche piegarci a quello che ci propone il mercato: oggi molte biciclette vengono proposte con i freni a disco, perchè in effetti sono efficaci, perchè vanno bene anche quando c’è pioggia (il disco non si bagna quanto il cerchio) e un po’ perchè sono di moda. Al momento è spesso possibile scegliere le bici guardando tra l’alternativa a disco e quella con freni a V, fate le vostre valutazioni in base alle vostre tasche e anche se volete avere una bici molto carica o da usare in situazioni molto diverse, anche non in modalità cicloturismo e a velocità più sostenute.
Bici da cicloturismo economiche (e meno economiche)
Partiamo con una affermazione che farà arrabbiare un sacco di cicloturisti esperti, e poi vi consiglio delle bici economiche per iniziare con la vostra avventura nel cicloturismo. Tenetevi forte:
Per fare cicloturismo non bisogna spendere mille euro!
Purtroppo siamo arrivati al punto che qualsiasi sport facciamo lo dobbiamo fare al massimo, con attrezzatura superprofessionale e spese di migliaia di euro. Certe volte mi capita di passare davanti ai negozi di bici e di vedere biciclette che costano da sole come svariati stipendi.
Sicuramente avranno dei vantaggi incredibili e a volte vale la pena spendere qualcosa di più, ma personalmente credo che una buona bici da cicloturismo non debba costare così tanto.
In fin dei conti in passato si usavano bici molto peggiori delle nostre bici più economiche, a livello di tecnologia, e poi sono dell’idea che se devo scegliere tra 4 viaggi in più e una bici che non userò mai perchè ho speso tutti i soldi che avevo per comprarla… beh, immaginate la mia scelta!
Quindi ecco un po’ di bici da cicloturismo economiche:
Bianchi Spillo Rubino
È una citybike in alluminio ma va bene anche per il cicloturismo. È economica, ha buoni componenti e una struttura del telaio che mi piace, molto comoda per persone di altezza media (1.75-1.85).
Il prezzo che trovate in giro è probabilmente quello sotto a cui non scenderei per prendere una bici nuova: al di sotto di questa cifra rischiate di trovarvi per le mani un mezzo che dopo poco si rompe.
Fuji Touring, per trattarsi bene
Questa non è proprio una bici supereconomica, ma diciamo che se volete fare una spesa più alta e avere una bici di livello superiore senza andare ad esagerare potete guardare qui.
È una delle prime bici da turismo, con una storia di 30 anni e parecchi accorgimenti tecnici antichi ma anche alcuni nuovi che la rendono semplice da riparare e facile da usare. Ad esempio ha un bel cambio a 27 velocità.
Poi ha il portaraggi di ricambio, il portapacchi posteriore e una forcella predisposta per i portapacchi anteriori, freni a V molto potenti e telaio in acciaio.
E quando siete in giro in vacanza non la dovete mettere in cantina, perchè si può usare tranquillamente tutti i giorni in città.
RC500 di Decathlon
La mia bici attuale (dopo qualche tempo che ho scritto per la prima volta questo articolo!). È una bici da corsa modificabile in bici da turismo, perchè ha dei rapporti abbastanza comodi per la maggior parte delle situazioni, un telaio non troppo estremo, possibilità di montare copertoni larghi… Come prima bici va bene, considerato che non costa moltissimo. E a me va bene anche oggi che di km ce ne ho macinati tanti sopra. Il mio ultimo viaggio lungo (una Milano-Berlino in bici col trucco) l’ho fatto con lei e mi ci sono trovato benone.
Il trasporto della bici
A meno che non partiate da casa in sella alla vostra bici, oppure optiate per il noleggio, dovreste trasportare la bicicletta al punto di partenza del vostro itinerario cicloturistico.
Ecco che cominciano i dolori, ma non sono troppo forti. Ad esempio se andate in aereo c’è la possibilità di imballare la bici e trasportarla con un sovrapprezzo che differisce da compagnia a compagnia, ed è di solito compreso tra i 30 e i 60€. La bici deve essere ben imballata usando un imballaggio fatto a mano oppure una comoda sacca per bici tipo questa (io ne ho un’altra più costosa, questa è la più economica che ho trovato).
Se viaggiate in treno la bici è ancora più semplice da portare, e l’accoppiata diventa perfetta.
Ad esempio con Trenitalia si possono trasportare le bici sui treni regionali adeguatamente attrezzati pagando un sovrapprezzo di circa 3,5€. Il sovrapprezzo sale a 12€ per i treni internazionali. Ma se mettete la bici in una sacca con misure standard (fino a 80 x 110 x 40cm) non pagate niente!
In alcuni paesi il trasporto della bici in treno è gratuito, in molti si pagano bassi sovrapprezzi: la spesa vale certamente la possibilità di evitarsi pezzi di itinerario noiosi.
Questa guida del cicloturismo è in via di completamento, ma se mi date un parere su quello che ho scritto finora ne sono felice!
Chiaro,sintetico e convincente.
Complimenti
Grazie mille Giorgio! Ti ha fatto venire voglia di saltare in bici? 😀
Se ti va ripassa, ogni tanto aggiornerò e allungherò questo articolo perché il cicloturismo è una delle mie passioni
Da poco mi sono affacciato al cicloturismo, trovo la tua guida molto esaustiva, grazie.
Ciao
Grazie mille!