Il miglior piumino ultralight per me

Io ho preso un piumino ultraleggero poco tempo fa e devo dire che mi sto trovando molto bene per gli usi che ne devo fare io. E pensare che ero parecchio scettico!

Sì, perché pensavo che i piumini ultralight fossero soprattutto roba da modaioli (che vabbè, a me non dà fastidio ma non sono il tipo) e che in realtà in montagna non servissero a molto. Invece sicuramente questo genere di giacche vanno bene anche per la vita di città, ma penso siano utili per i trekking in cui avete bisogno di leggerezza, protezione dal freddo e ingombri piccoli.

Il discorso è sempre quello: negli ultimi anni è successo che sono stati inventati un sacco di materiali nuovi, che alcuni materiali molto tecnici sono diventati più economici e che quindi noi abbiamo a disposizione dei prodotti particolari che prima sarebbero costati un occhio della testa. Soprattutto l’abbigliamento da montagna è oggi più economico e quindi ha molto senso guardarsi intorno e cercare quei vestiti particolari che possono permettere comodità in più senza dover pagare molti soldi.

Piumini ultraleggeri: troppo comodi!

Come vi dicevo non ero molto convinto da questo tipo di piumino e quindi mi sono sempre tenuto alla larga, preferendo per la stessa funzione di questi piumini il pile, in genere. Però mi sono dovuto ricredere quando ho preso questo qua che è offerto a un prezzo che in giro non avevo trovato, è di una marca molto buona (sicuramente la conoscete, lo so!) ed mi è subito sembrato perfetto dal punto di vista delle caratteristiche tecniche.

Come lo uso?
Finora l’ho usato moltissimo! Non ce l’ho da molto tempo, ma l’ho usato sia in giro in settimana che durante le escursioni. L’ideale secondo me è usare questo tipo di piumino da solo quando si sa che si starà in movimento e non ci saranno temperature proprio polari (quindi nel mio caso la maggior parte delle volte) e se proprio abbinarlo a quelle che si chiamano shell, cioè i gusci in materiali tipo gore-tex quando ci si vuole proteggere dalla pioggia. A proposito: dopo vi parlo di una caratteristica particolare di questo piumino comprimibile.

In generale comunque il bello di questi piumini è che sono molto leggeri nonostante tengano caldo. Molte persone li tengono semplicemente nello zaino e grazie al fatto che si comprimono parecchio – perché sono fatti in materiali che sono poco densi ma isolano molto dal freddo – non c’è bisogno di toglierli mai per fare spazio ad altro: di spazio non ne occupano!

Il mio piumino ultraleggero

Pumino ultraleggero trekking
Bellissima la cerniera in colore contrastante

Come vi dicevo io recentemente ho preso questo piumino ultraleggero che vedete anche nella foto (sì, la foto non è mia perché lei è sicuramente molto più carina di me!).
Si tratta di un piumino della Berghaus che è una marca molto conosciuta soprattutto all’estero ma anche da noi ha un suo seguito, e fa dell’ottimo abbigliamento per la montagna e anche tecnico a prezzi tutto sommato bassi: se infatti vi andate a vedere i prezzi dei piumini comprimibili di altri marchi vi renderete conto che questo è un affare perché a parità di caratteristiche tecniche per altri marchi spendereste a volte molto di più.

Ma parliamo appunto delle caratteristiche tecniche più in dettaglio, che poi oltre alla bellezza sono proprio l’aspetto che mi ha fatto scegliere questo piumino rispetto ad altri.

Imbottitura
L’imbottitura di questo piumino usa un materiale che si chiama Hydrodown e che è un rivestimento molto tecnologico: permette di mantenere bassi i pesi e di combattere l’umidità. Infatti è assicurato che anche se il materiale si bagnasse, comunque manterrebbe il calore per 16 ore dopo che si è bagnato!
In pratica le piume sono trattate con questo materiale che le rende più impermeabili e che fa sì che si asciughino molto più in fretta.
Ultima cosa: le fonti di queste piume sono eticamente corrette, ed è importante per me.

Tanto per darvi un’idea di come funziona questo Hydrodown, guardate questo filmato che ho scovato in rete e che mostra una comparazione tra le piume trattate e le piume naturali. Ok, può essere che ci sia un po’ di esagerazione, ma nella mia esperienza questa rappresentazione è realistica.

 

Finiture
Una cosa bellissima di questo piumino è il fatto che ha degli inserti laterali in pile: in questo modo si innalza la traspirabilità del giubbetto senza però aumentare i pesi. Secondo me questa è un’idea geniale che fa davvero la differenza con molti altri piumini ultraleggeri. Inoltre le bande laterali sono leggermente elastiche e quindi vestono molto bene.
Poi vabbè, dal punto di vista delle finiture stiamo parlando di Berghaus, e si vede. A partire dalla cerniera.

Peso
Questo giubbotto pesa poco più di 450g ma tiene caldo come fosse un giaccone. Davvero, quando l’ho usato per la prima volta mi sono troppo stupito. Il bello è che comunque se fa caldo non lo sentite troppo addosso, ma se fa freddo sentite eccome il tepore. La magia dei materiali naturali.

Insomma, questo è uno di quei capi di abbigliamento che consiglio a occhi chiusi. Io l’ho preso qui e dalle mie ricerche è sicuramente il posto in cui lo troverete al prezzo più basso. Fatemi sapere se lo prendete e come vi ci trovate!

4 commenti su “Il miglior piumino ultralight per me”

  1. Prodotto interessante. Io uso il Camp ED PROTECTION JACKET. 415 g, 750 cuin e imbottitura 90/10. Costa qualcosa di più ma testato in condizioni difficile e si è comportato alla grande.

    1. Ottimo, grazie! Adesso me lo guardo e magari se ho occasione lo provo. Mi piace molto Camp, tra l’altro hanno pure lo spaccio dalle mie parti.

  2. Ciao!
    Intanto complimenti per il sito! Veramente, veramente utile.
    Ti posso fare qualche domanda riguardo al piumino? Stavo valutando l’acquisto di questo tipo di capo e mi stavo orientando su modelli di altre marche (che poi magari ti dico), poi mi sono imbattuto nella tua recensione.
    E’ davvero così comprimibile? Quanto spazio può occupare nello zaino? Te lo chiedo perché generalmente è una cosa che i marchi pubblicizzano (magari pensano l’oggetto in modo tale che possa essere ripiegato nella tasca), ma guardando il sito della Berghaus non ne accennano per niente e la cosa mi metteva qualche dubbio.
    Invece per quanto riguarda questo Hydrodown? Hai avuto modo di utilizzarlo con la pioggia? E’ effettivamente valido come materiale?
    Altra domanda, hai per caso valutato il modello superiore? Parlo dell'”Extreme micro down jacket”. Sul loro sito costa effettivamente tanto di più, ma su Amazon la differenza di prezzo col Tephra stretch non è così abissale, potrebbe valere la pena spendere poco di più se davvero fosse superiore come oggetto.
    Inizialmente ero tentato dal Patogonia micro-puff. Oggetto carissimo (come quello di punta della Berghaus, ma si trova commercializzato solo da loro a prezzo pieno), però davvero interessante il materiale che hanno utilizzato, sintetico coi suoi vantaggi ma sembra riprodurre incredibilmente le caratteristiche della piuma. Hai letto qualcosa?
    Grazie!!

    1. Ciao Giovanni, grazie per i complimenti!

      Allora… io faccio un discorso sempre legato al rapporto tra qualità e prezzo, e considerato che non faccio l’alpinista di professione considero che spesso i prodotti di punta, a fronte di un guadagno marginale in prestazioni o magari leggerezza, mi costerebbero molto di più. Per cui scarto abbastanza in fretta i prodotti ai livelli più alti nella gamma!

      Come comprimibilità, giusto per darti un’idea, posso dire che secondo me se lo comprimi in uno spazio largo come un libro scolastico avrà uno spessore di 5cm. Non so se rende… Comunque lo puoi infilare dappertutto, è davvero poco ingombrante.
      E in più è vera la questione dell’idrorepellenza. Forse la soluzione di Patagonia rende un po’ meglio in termini di asciugabilità, però credo scaldi anche un po’ meno. Se ti capita di passare in un negozio Patagonia prova uno di quei giubbetti, ad esempio il micro-puff che dici tu: è davvero sottilissimo, non mi dà molta fiducia! 😀

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