Il mio primo libro che avesse qualcosa a che fare con il discorso della sopravvivenza me l’hanno comprato quando avevo una decina d’anni. Si chiamava “Compagno dei boschi” ed era bellissimo, con un sacco di illustrazioni e progetti da realizzare, dalla capanna agli occhialini fatti con la corteccia di betulla, come i popoli del Nord. Il mio preferito era una specie di zattera fatta con due copertoni da camion.
Purtroppo quella zattera non l’ho mai realizzata (mai dire mai, però), ma da allora ho sviluppato una vera e propria passione per i manuali survival, e ne ho letti tanti. Alcuni sono disponibili in vendita, alcuni sono difficili da trovare. Uno ha dato il nome a questo sito, andatevi a vedere la mia presentazione per sapere qual è!
In questo articolo vi voglio presentare i vari manuali di sopravvivenza che ho letto negli anni. Sono sicuramente opinioni personali, per cui accetto volentieri critiche e opinioni da parte vostra. Scrivetemele nei commenti!
Il manuale del trapper, di Andrea Mercanti
Cominciamo con un libro imprescindibile per me, ovviamente!
Questo libro ha un posto speciale nel mio cuore e ne ho addirittura due versioni: una vecchia che ho trovato su una bancarella (risale a pochissimi anni dopo la prima edizione) e una molto più nuova che invece ho comprato in una libreria qualche tempo fa.
Il problema principale con questo libro è che è difficile trovarlo: il consiglio che vi posso dare è di dare ogni tanto un’occhiata a questa pagina di eBay per vedere se lo trovate a buon prezzo: c’è sempre qualche “matto” che se ne libera! Adesso ce n’è uno a prezzo giusto, per dire; basta scorrere un po’ verso il basso.
Il bello di questo libro, dal mio punto di vista, è soprattutto rappresentato dalle illustrazioni, realizzate dallo stesso autore Andrea Mercanti. E poi c’è tutta l’idea di questo survival gentile, fatto senza troppe pretese ma secondo me con un tono molto leggero e giusto per questo genere di cose.
Secondo me si impara parecchio, leggendo il manuale del trapper, e vengono in mente tante idee interessanti soprattutto sulla costruzione di ripari e attrezzi. Insomma: un libro da avere appena si riesce a trovarlo.
Manuale di sopravvivenza, di John “Lofty” Wiseman
Altro gran libricino che secondo me non deve mancare sugli scaffali di chi ama il tema survival.
Sgombriamo il campo da dubbi, prima di tutto: è un manuale piccolo, davvero tascabile. In effetti le recensioni di Amazon parlano di questa cosa come dell’unico difetto di questo libro (almeno quelle che gli danno una valutazione intorno alle tre stelle), ma secondo me non è un difetto ma un pregio!
In compenso, per quelli che non amano un libro supertascabile posso dire che almeno è spesso: quasi 400 pagine nella versione italiana, che è sufficientemente bella anche se in alcuni passaggi un po’ confusa. Forse sarà un difetto la portabilità – per me no – ma comunque le informazioni ci sono tutte, e sono interessanti.
Davvero da avere considerato anche il prezzo bassissimo. Se ne avete la possibilità vi consiglio di leggere la versione inglese di questo libro, che secondo me è scritta un po’ più precisamente, semplicemente perché è in lingua originale. La trovate QUI (e costa pure meno!).
Cibo gratuito, di Richard Mabey
Ecco qua un libro che magari secondo voi non c’entra niente con il survival ma che, se ci pensate bene, ha molto senso.
In natura, in condizioni di sopravvivenza, bisogna nutrirsi con quello che si ha a disposizione. E questo libro fa davvero al caso vostro.
È della stessa collana di quello di Wiseman di cui parlavo sopra, costa altrettanto poco, e secondo me è un’ottima introduzione a questo argomento che è molto vasto e che naturalmente va trattato con prudenza e cercando di ampliare sempre più le proprie conoscenze.
In alcuni casi i cibi strani che si trovano in natura sono buoni, oltre che ottimi mezzi di sostentamento, e appartengono a due categorie: quelli che i nostri avi mangiavano con gusto e andavano a cercarsi nei boschi, e quelli che gli chef hanno appena scoperto o stanno per scoprire. E non parliamo di ristoranti da quattro soldi: tanto per dirne una, c’è un ristorante del Nord Europa molto famoso e a molte stelle che fa piatti coi licheni…
Insomma, non vorrete mica rinunciare a cibi da guida Michelin! 😀
La guida di cui sopra la trovate qui, su Amazon, assieme ad altri libri sul cibo da sopravvivenza, come questo di Beiser che ha anche una guida per la classificazione ben fatta.
Mental survival, di Fabrizio Nannini
Anche questo libro si discosta un po’ dal discorso survival in senso stretto: qui non si parla di costruzione di ripari o di accensione del fuoco, ma di come si sopravvive a livello mentale in condizioni difficili.
Ormai lo sappiamo, il nostro cervello è strettamente collegato al corpo, ne è influenzato e lo influenza, ed è per questo che in situazioni di stress come quelle del survival la padronanza della propria mente è importantissima.
Come ho letto da qualche parte, questo libro costa quanto un coltello Mora ma insegna delle cose molto diverse da quelle che normalmente siamo abituati a leggere in giro a tema sopravvivenza.
Tra l’altro l’autore di questo libro è Filippo Nannini, responsabile della FISSS (Federazione Italiana Survival Sportivo e Sperimentale) e questa è una garanzia in più. Se non bastasse il fatto che a pubblicare questa guida è Hoepli, che secondo me è sempre una garanzia.
Living Wild, di Bear Grylls: non compratelo!
Vabbè, questa è una recensione dei libri migliori sulla sopravvivenza, e poi ci metto dentro un libro che non consiglio? Sì, stavolta lo faccio anche se non mi piace sconsigliare qualcosa: preferisco parlare di quello che mi piace perché per il resto non voglio avere tempo.
Però stavolta faccio un’eccezione perché questa mi sembra una semplice operazione commerciale in cui qualcuno potrebbe anche cascare.
Non vi dico molto su questo libro, ma semplicemente che se volete un libro di sopravvivenza siete nel posto sbagliato.
Oltre a costare parecchio è abbastanza impreciso, e secondo me non è un vero e proprio manuale di sopravvivenza, ma come diceva una recensione su Amazon al massimo, a voler essere buoni, un testo sul campeggio organizzato.
E neanche scritto tanto bene, secondo me!
In ultimo, ma non per ultimo, vi consiglio invece un autore che ha scritto molti buoni libri sul survival. Si chiama Dave Canterbury e ha scritto davvero troppi libri per elencarli tutti. Purtroppo sono solo in inglese, almeno dove li ho trovati io, ma se capite la lingua (in fin dei conti non è nemmeno troppo difficile dato l’argomento) provate a sceglierne uno da quella lista e secondo me non ve ne pentirete.
Naturalmente, se avete dei libri che volete consigliare scriveteli nei commenti! Magari li aggiungo a questa lista per farla diventare sempre più completa.