Naturehike Tagar: perché sì e perché no

Nel grande numero delle tende economiche e ultraleggere (qui un mio articolo che ne segnala alcune) c’è almeno un modello che viene poco considerato in Italia: La Naturehike Tagar.

Si tratta di una tenda di Naturehike, marchio cinese che da qualche anno vediamo dalle nostre parti soprattutto grazie al modello Cloudup e che, rispetto a tanti produttori, ha un buon livello di qualità associato a un prezzo medio basso. Questa è la fonte migliore da cui acquistare la Tagar ricevendola in tempi rapidi.

In questo articolo ho pensato di ragionare su pregi e difetti di questa tenda, cercando di aiutare chi fosse interessato a capire se è il modello che fa per lui.

I perché sì della Naturehike Tagar

Cominciamo con i pregi, che sono tanti e ben distribuiti tra usabilità e piccoli accorgimenti.

Semi-autoportanza
La Naturehike Tagar è una tenda con paleria incorporata (a differenza della Lanshan che deve essere sostenuta da bastoncini da trekking) e che possiamo definire semi-autoportante. Regge bene con pochi picchetti e, se siamo tirati con il peso, può fare a meno del palo trasversale che ne allarga la pianta.

Peso molto ridotto (come l’ingombro)
Il bello di questa tenda è che, nonostante la paleria inclusa, pesa poco: nella versione a un posto pesa poco meno di 1200 grammi, mentre la tenda da due posti pesa meno di 1400 grammi. Insomma, rispetto ad altre ultraleggere c’è qualche manciata di grammi in più, ma non dovete portare con voi bastoncini da trekking o simili.

Discreti materiali nonostante l’ultralight
Rispetto ad altre tende a peso ridotto la Tagar ha un tessuto a 20 denari (questo articolo spiega la nomenclatura intorno alle tende) che garantisce buona protezione dalla pioggia e grazie alla presenza di rinforzi intrecciati ripstop anche dai venti forti: dalle recensioni che ho potuto leggere si comporta bene anche in condizioni abbastanza difficili, non pensate di andarci a fare spedizioni artiche ma in Scozia con venti tesi e sempre dalla stessa direzione dovrebbe reggere bene, magari usando bene i cordini in dotazione.

Ingresso laterale
Un aspetto che spesso non si considera quando si sceglie una tenda è quello del posizionamento dell’ingresso: personalmente preferisco un ingresso laterale, ovvero posto sul lato più lungo della tenda. Questo è ancora più importante nelle tende che usano un bastone perpendicolare al terreno per stare in piedi, ma anche con le autoportanti penso si debba fare questa scelta. È una semplice questione di comodità d’uso, ma cambia le cose nella percezione della tenda che usiamo.

Doppio vestibolo
Un altro piccolo vantaggio della Naturehike Taga è il fatto che ha un doppio vestibolo: da un lato c’è il vestibolo dell’entrata, dall’altro un vestibolo di dimensioni praticamente uguali che, dall’interno, può essere raggiunto grazie a una piccola cerniera cucita sulla zanzariera laterale.

In questa foto potete vedere la parte posteriore della tenda, con la cerniera a semiarco che si apre sul vestibolo posteriore

Penso che avere uno spazio a compartimenti sia sempre una buona cosa, anche se ci si deve fermare solo per poche ore nella tenda: da una parte possiamo mettere lo zaino, dall’altra le scarpe e l’occorrente per scaldare un po’ d’acqua. In questo modo evitiamo disastri e manteniamo l’ordine.

Costo basso
Ultimo ma non ultimo questa tenda costa poco per quello che offre: come detto sopra io la comprerei da Amazon (da questo link in particolare, è il più sicuro). A poco più di 100€ è addirittura più economica di tante colleghe cinesi, e non è per niente una brutta scelta! Non state sacrificando la qualità per spendere poco, insomma.

I perché no della Naturehike Tagar

Chiaramente questa non è la tenda perfetta, e non credo che ne esista una, e in più ha anche i suoi piccoli o grandi difetti.

È monotelo
Questo è il principale problema di questa tenda, perché per rimanere economica e soprattutto leggera sacrifica un telo: in pratica invece di avere zanzariera interna (o camera interna, come volete chiamarla) e telo esterno in silnylon fonde tutto in uno. Le pareti laterali sono doppie, ma tutta la parte superiore, quella parallela al corpo, è a un telo solo, e non c’è niente altro tra voi e l’esterno.

Cosa comporta? Non certo che siete in pericolo, quello non c’entra niente e comunque questa tenda tiene bene la pioggia. Il problema è quello della condensa: per vari motivi le tende producono condensa durante la notte, e quelle monotelo non hanno una retina su cui eventuali goccioline d’acqua possano fermarsi. Se la tenda la mettete nel posto giusto la condensa sarà poca, anche in questa Tagar, e l’unica cosa che vi potrà dar fastidio sarà l’umidità che voi stessi producete. Se invece piove, oppure siete su una zona umida, potreste avere qualche problema. È importante quindi scegliere bene il posto in cui stare e anche ventilare bene.

Unico foro di ventilazione
Parlando di ventilazione, non so perché ma Naturehike ha deciso di mettere una sola presa di ventilazione in alto. Questo può comportare un ricircolo dell’aria non proprio buono, e vi consiglio di ovviare al problema usando piccoli accorgimenti: se possibile sollevate leggermente il telo picchettando un po’ più lontano del normale, magari lasciate leggermente aperta la porta.

Peso non minimo
Non è un difetto ma una piccola cosa da tenere in considerazione: se siete proprio dei fanatici dell’ultralight questa tenda non fa per voi. La tenda a un posto pesa circa 1200 grammi, e non è un record. Credo però che chi si vuole avvicinare all’ultraleggero possa trovare un buon compromesso nella Tagar.

Il trucco: quella da due è meglio (?)

Detto questo, un mio piccolo suggerimento per chi vuole salvare capra e cavoli e mitigare il problema di cui parlavo sopra, quello della condensa: prendete questa versione della Tagar, ovvero quella a due posti.

Perché? Perché se siete da soli la ventilazione sarà molto migliore in rapporto all’acqua prodotta. Perché più spazio è sempre meglio. Perché a discapito di meno di 200 grammi in più avete a disposizione tanta comodità. E poi costa solo 10€ in più ed è molto più versatile.

Il problema della copia

Come a volte capita, questa tenda cinese è di buonissima qualità, per quello che ho potuto vedere io, ma a quanto pare ha preso ispirazione da una tenda di ideazione statunitense che ha in effetti caratteristiche molto simili, a partire dalla forma. Si tratta della Tarptent Rainbow, una piccola tenda che fa suo il principio del tarp aggiungendoci una zanzariera e una paleria praticamente uguale a quella della Naturehike Tagar.

Le differenze con questa tenda sono minime, e riguardano la presenza di un doppio vestibolo sulla Tagar (con apertura laterale conseguente e possibilità di mettere lo zaino da quella parte) e una mini-zanzariera nella parte longitudinale della Tarptent, cosa che riduce gli eventuali problemi di condensa.

Certo il prezzo è tutta un’altra cosa, ma mi fa piacere far presente anche questo dettaglio e “dare a Cesare quel che è di Cesare”.


Avete provato la Naturehike Tagar o siete curiosi di usarla? Fatemi sapere la vostra nei commenti!

4 commenti su “Naturehike Tagar: perché sì e perché no”

  1. Luigino Pellizzaro

    Mi complimento con te per la recensione, perfettamente centrata! Uso questa tenda dal 2017, testata tra le montagne della Scozia e giù fino alle nostre bellissime Alpi, si è sempre comportata in modo eccellente, recentemente ci ha addirittura salvato da una situazione assai difficile e pericolosa come lo è un temporale estivo con vento e grandine. Ha retto perfettamente, dunque lode alla robustezza di una tenda assai versatile, leggera e spaziosissima. Per il resto concordo in tutto, ottima analisi dei pregi e dei limiti (non sono infatti difetti, ma restrizioni dovute a scelte costruttive, ad esempio la leggerezza…) e delle soluzioni per ovviarli (ventilazione in primis).

    1. Beh, sono contento di aver detto qualcosa di giusto 🙂
      Hai ragione sulla questione difetti: alla fine queste tende, nei limiti di progettazione presenti, devono sempre fare qualche concessione e non sono proprio difetti ma scelte costruttive. La coperta è corta e se tiri sulla leggerezza dovrai rinunciare a un minimo di comodità. L’importante è saperlo e capire cosa è più importante.

  2. ciao, siccome su internet non è molto chiaro il peso totale comprensivo di accessori (mat e picchetti) riesci darmi l’informazione ? grazie

    1. Ciao Matteo, il peso della tenda singola è intorno ai 1060 grammi, poi ci sono i picchetti che tra tutto pesano circa 150 grammi. Invece il sottotenda non c’è, di serie. Almeno in questa versione che dico io…

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