Nuove bici da cicloturismo di Decathlon: Riverside 520 e Riverside Touring 920

Ho un debole per le novità interessanti e che permettono di fare sport spendendo il giusto, e quando sono state annunciate la Riverside 520 e la Riverside Touring 920 di Decathlon ho aspettato con molta curiosità che uscissero.

Se ne parlava come di possibili candidate a diventare ottime bici da cicloturismo economiche (a proposito, ecco un elenco delle migliori bici da cicloturismo secondo me), ma le caratteristiche sono state rivelate completamente solo adesso ed è il caso di ragionarci su, per capire se le aspettative sono state deluse o meno.

Vediamo queste due biciclette una per una, analizzandone i punti più importanti.

Riverside 520: monocorona, avrà senso?

La Riverside Touring 520 è la più economica delle due e molto probabilmente potrebbe essere quella di maggiore successo sia per motivi commerciali (di solito chi va da Decathlon, in Italia, bada alla spesa e non ce lo dobbiamo nascondere) sia perché risulta una bicicletta più “semplice”.

La Riverside Touring 520

Si tratta per l’appunto di una bicicletta della serie Riverside di Decathlon, quella pensata fino ad oggi per le passeggiate in riva al fiume e i giri tranquilli, senza controllare il tachimetro. E già dall’impostazione del telaio, solo leggermente più aggressivo rispetto a quello di una Riverside 900, si capisce che siamo rimasti da quelle parti: il tubo orizzontale è molto inclinato, cosa che permette di avere un manubrio alto e comodo, il carro è lungo per permettere di montare un bel portapacchi, la forcella ha il punto di fissaggio della ruota che si spinge in avanti per tirare via ogni asperità al terreno, smorzandola.

Dalle parti della forcella, però, vediamo la prima differenza con le Riverside classiche: manca l’ammortizzazione! Ma come, doveva essere una bici comoda e tolgono il forcellone a molla?
Credo che questa sia una scelta sensata, pensata bene per chi vuole viaggiare in bici. Prima di tutto una forcella è un pezzo in più che si può rompere, che deve essere manutenuto, che può provocare problemi. In secondo luogo una forcella buona con blocco costa, e qui stiamo guardando a una bici economica. Infine la forcella pesa, e a meno di fare sterrato molto pesante non serve, sempre che il telaio sia pensato bene.
E poi considerate pure che, se c’è la forcella ammortizzata, è molto più difficile montare dei portapacchi anteriori o anche solo posizionare dei fori per il montaggio di fork cage…

Riverside Touring 520 in dettaglio

Guardando più da vicino la Riverside 520 notiamo per l’appunto che i fori sulla forcella ci sono, e ce ne sono molti molti altri: 33 punti di attacco per il montaggio del portapacchi posteriore, dei portaborracce, delle borsine da tubo orizzontale (sia sopra che sotto), dei parafanghi… In sostanza, se avete in mente un punto in cui ci vuole un foro, c’è.

I freni a disco sono idraulici, ed è una buona cosa anche se personalmente preferisco dei buoni meccanici per praticità e semplicità: i freni a disco idraulici sono in generale più potenti a parità di pressione sulla leva freno e allo stesso tempo più modulabili. A ciascuno il suo.
Il manubrio è flat (leggete qui per conoscere la mia opinione sui manubri da cicloturismo) con prolunghe a corno: un compromesso per chi non è abituato alla bici, sono scelte conservative.
Una cosa bella è la dinamo al mozzo, collegata direttamente alla luce anteriore; è un tocco da bici da viaggio, molto utile se non si va proprio piano. Se invece si va sullo sterrato lentamente, forse è meno utile perché non si riesce a trasferire sufficiente energia.
Sella comodona, la tipica sella Decathlon da città che qui ha senso, specialmente se questa è la vostra prima bici seria e non siete pronti alle selle dure e leggere.

In linea di massima questa bici appare ben costruita, con piccole soluzioni interessanti qui e là che la rendono anche piacevole, a partire dal passaggio cavi interno. Poi ci sono i cerchioni a 36 raggi (più raggi vuol dire più resistenza, e anche se se ne rompe uno fa niente, fino a un certo punto).

Poi però c’è il monocorona…

Il monocorona: sì o no?

Quand’ero piccolo mi ricordo che a un certo punto sono arrivate le bici con 12 marce, 14 marce, 21 marce! Se avevi tante marce eri un grande, una bici con poche marce era proprio scarsa.

Oggi la mountain bike va in tutt’altra direzione, e le altre seguono: si cominciano a vedere molte gravel con la monocorona, e forse le bici da corsa potrebbero adottare questa soluzione in futuro.
Il concetto è sempre il solito: una corona sola vuol dire meno peso, vuol dire meno regolazioni perché davanti non bisogna fare niente, vuol dire meno cose che si rompono, più facilità nella gestione dei rapporti, catena che salta meno facilmente e che non va in tensione negli incroci. Allo stesso tempo però avere meno rapporti può essere leggermente limitante, e se i rapporti non sono scelti bene si può fare fatica in certi frangenti, o perché bisogna frullare troppo in pianura, o perché abbiamo un rapporto troppo duro in salita, magari pure carichi.

In questo caso come siamo messi?
In Decathlon hanno deciso di mettere una guarnitura monocorona da 36 denti all’anteriore, e al posteriore un 11-46 a un velocità.
Facendo un paio di rapidi calcoli sullo sviluppo metrico, quando ci mettiamo sul rapporto più leggero (36-46, in questo caso) abbiamo uno sviluppo metrico di 1,7 metri su una ruota con copertone da 35mm.
Sul rapporto più duro (36-11) si arriva a 7 metri di sviluppo. Cioè a ogni giro di pedale completo la ruota ci fa percorrere 7 metri.

È tanto o poco?

Facciamo un confronto con una classica bici da corsa per principianti, come può essere la mia Triban RC500 (e in generale molte bici con la compact): davanti abbiamo guarnitura 50-34, e dietro un 11-32 o simili.
In questo caso il rapporto più leggero sviluppa circa 2,13 metri.
Il rapporto più duro (50-11) invece sviluppa 9,7 metri circa.

Sì ma a me che me ne importa???
In effetti detta così, senza mai essere saliti su una bici, ha poco senso. Però il calcolo dello sviluppo metrico ci dà un’idea di che tipo di rapportatura ha la nostra bici e se fa al caso nostro.

Possiamo dire che la Riverside Touring 520 è una bici che in pianura non va tanto veloce, perché ipotizzando di spingerla a 90 pedalate al minuto – che non è cosa banale per un principiante, anzi è molto dura – si arriva a 38km/h circa di velocità.
Per contro, ci rende la vita più facile in salita: il rapportino leggero non ci fa fare tanta strada ma ci permette di arrivare piano piano in cima alla nostra pendenza.

Insomma, per farla breve: la monocorona su questa bici è pensata bene? Sì, siamo a 11 velocità e in questo modo ci gestiamo le varie situazioni abbastanza comodamente. Sì, anche perché questa non è una bici per andare velocissimi.

Riverside Touring 920: una bici da avventura

Prima di tutto lancio un appello a Decathlon: fatemi provare questa biciiii! Sono senza vergogna, lo so, ma mi incuriosisce un sacco e mi piacerebbe poterla descrivere per bene sul sito. Purtroppo però non saprei come giustificarne l’acquisto, perché la mia RC500 va già benissimo.

A proposito: rispetto alla bicicletta di cui sopra, ha senso prendere una Riverside Touring 920? Lo vediamo in conclusione di queste parole, direi.

Prima parliamo delle dotazioni tecniche e descriviamo questa bicicletta.

Riverside Touring 920 in dettaglio

Se guardiamo la 520 abbiamo già un’idea di com’è la Riverside Touring 920: queste due biciclette condividono un bel po’ di telaio (le geometrie sono quelle, cambia la forcella che sulla 920 è meglio rifinita e soprattutto in carbonio) e direi che come impostazione generale e scopo di utilizzo, i due mezzi siano vicini. Però la Riverside Touring 920 è in ogni campo “di più”.

Partiamo con la leggerezza: nonostante sia una bicicletta abbastanza robusta pesa 11,9kg (presumibilmente in taglia M senza pedali), che sono 4kg abbondanti in meno rispetto alla Touring 520. La riduzione dei pesi è ottenuta grazie ai componenti che sono di livello più alto, a partire dalle ruote Sun Ringle Duroc 30. Intendiamoci: sono ruote da MTB che fanno della robustezza uno dei loro punti di forza (32 raggi vanno bene), ma sono buone ruote, scorrevoli.

Poi c’è la trasmissione, basata su SRAM Rival che dal punto di vista del costo e dei pesi è una buona scelta: non si tratta del massimo della gamma SRAM, e d’altronde in molti preferiscono (io compreso) Shimano, ma non è niente male e soprattutto è materiale robusto, cosa che va bene quando si ha a che fare con strade complicate, come quelle a cui è destinata questa bici.
Una nota sul sistema SRAM, la cui differenza principale e più evidente è nell’uso delle leve del cambio: se su Shimano anche la leva del freno viene usata per la cambiata, su SRAM solo la leva posteriore serve per salire e scendere di rapporti, premendola di più o di meno.
Il discorso sul monocorona è lo stesso che con la 520: anche qui buona scelta, anche se i rapporti sono leggermente diversi.

I freni a disco idraulici sono SRAM, e sono buonissimi freni.

Il resto?
Il resto in parte non te l’aspetti: il manubrio è di quelli da gravel, con le corna che si allargano anche per alloggiare una borsa da bikepacking da manubrio all’interno. La sella è una Brooks (di quelle in pelle, che si adattano alle ossa ischiatiche man mano che la usi). Il cerchio è tubeless, bello largo così non dovrebbero esserci problemi a montare copertoni più o meno scorrevoli. I perni passanti a sgancio rapido sono una comodità non così scontata su una bici di questo prezzo.

Il manubrio è molto aperto, con le leve montate di conseguenza. La sella Brooks Cambium C15 ha il foro per non provocare fastidio alla zona del perineo (e alla prostata)

Riverside Touring 920: ha senso?

Come promesso vi lascio qui alcune impressioni in merito a questa bicicletta, che è forse la più attesa nella nuova gamma di bici da cicloturismo di Decathlon. E lo faccio partendo dalla bici che ho io, la RC500, per un confronto che è corretto solo fino a un certo punto.

Il prezzo di queste due bici non è paragonabile: c’è una differenza di circa 850€, ma sono ampiamente giustificate dalla dotazione diversa. Nella RC500 i freni a disco sono meccanici invece che idraulici, la trasmissione è più economica, la sella (comunque secondo me ottima) è di prezzo inferiore.

Le differenze però sono soprattutto nell’utilizzo per cui sono pensate: la Riverside Touring 920 è una bici da battaglia. È un mezzo pesante – circa 1.3kg in più rispetto alla RC500 – e bello robusto, i copertoni che si possono montare sono belli larghi (di serie sono dei 57-622, mentre nella RC500 si arriva al massimo a 40-622), ci sono decine di punti di fissaggio per borse, accessori, gabbie…

E poi il telaio è diverso, anche se all’occhio non sembra, perché sulla Touring 920 il tubo orizzontale è poco orizzontale, molto obliquo, in modo da ridurre la necessità di piegarsi sul manubrio. La forcella è bella massiccia, il tubo sella è ancora più inclinato.

Per cui, ha senso prendere la Riverside Touring 920 invece di una bici più economica come la RC500 , se volete una bici con manubrio da corsa?
Dipende.

Per i viaggi più avventurosi probabilmente la Touring 920 è più centrata, con la sua robustezza e i piccoli accorgimenti pensati per il viaggio. Ma insomma… Se non avete i soldi ci si può adattare e si casca in piedi.


Posso dire, alla conclusione di questa carrellata, che in ogni caso Decathlon sta facendo le cose per bene. Bici montate in modo sensato (montate, intendo cioè corredate di freni, cambio, leve…) e con componenti che quasi da soli riescono a riempire il prezzo, per un rapporto qualità/prezzo che mi pare sempre elevato.
Il tutto seguendo le tendenze, perché non ci si aspetterebbe da un grande distributore di osare con il monocorona, ma comunque tenendosi lontani dagli esotismi, perché in fin dei conti lo scopo di Decathlon è quello di vendere a più persone possibile avvicinandole allo sport. In fin dei conti le biciclette è bello usarle, e a questi prezzi lo possono fare più persone.

Ah, e aspettiamo la Riverside Touring 900 che è stata posticipata al 2021…

8 commenti su “Nuove bici da cicloturismo di Decathlon: Riverside 520 e Riverside Touring 920”

  1. Ciao! Vorrei sapere cosa ne pensi della triban grvl 120 di decathlon. Sono un neofita, alla ricerca della sua prima bici per fare qualche giro di più giorni (e poi magari anche vere e proprie vacanze) e questa gravel mi sembra interessante. L’hai provata?

    1. Ciao Lorenzo, non l’ho provata ma ho la RC500 (https://tidd.ly/3gKcZUO) e le differenze estetiche e parzialmente funzionali con quest’ultima riguardano il manubrio leggermente più largo e con corna ad angolo più aperto, oltre ai copertoni diversi. Secondo me meglio la RC500 per un altro motivo prettamente funzionale: non è monocorona, e a me piace di più oltre ad essere un pelo più leggero. Poi per il resto sicuramente bella bici al prezzo giusto. Io con la mia sono appena tornato da un bel giro, adesso ci faccio un articolo.

      1. Ciao vorrei porti una domanda per la touring 520. Se in futuro decido di montare una bi corona secondo è fattibile? Secondo me si calcolando che c’è anche il passaggio cavi interno. Tu cosa ne pensi?

        1. Ciao Diodato, domanda particolare: oggi tutti vogliono il monocorona! 🙂 Però alla fine ci potrebbe anche stare, come idea. In realtà non sono sicurissimo che si possa fare, in teoria dovresti poterlo fare senza grossi grattacapi ma vedo un paio di problemi: il primo è dove fai passare i cavi, devi mettere in ballo qualcosa per il fissaggio dei cavi e delle guaine. Il secondo è che ti devi comprare nuova guarnitura, probabilmente nuovo movimento centrale, poi i comandi, poi il deragliatore anteriore… Ci vai a spendere un sacco di soldi per fare una modifica che rende la bici diversa da come l’hanno progettata e a quel punto ti conviene quasi prendere questa signora qui!
          Poi capisco l’idea di avere una doppia, piace di più anche a me, però a meno che hai tanta gamba e vuoi tirare parecchio in piano o in discesa, mi sembra che questi rapporti siano sensati. Ok, ci sono un po’ di salti ma stiamo parlando pur sempre di una bici da viaggio. Al limite potresti pensare di cambiare il 36 con un 38 (o invece metterci un 34 se vuoi più agilità).

  2. Posseggo da oltre due anni la Touring 520 , corredata anche di portapacchi anteriore per poter viaggiare con 4 borse… Ho già fatto 4 viaggi di discreto impegno e posso dire che la bici a mio avviso è azzeccata, le uniche modifiche che ho fatto sono state il montaggio d un monocorona da 34 al posto del 36 e una sella Brooks in pelle… bici a mio avviso molto rigida come tipico delle bici in alluminio, potenzialmente lenta e fatta per viaggi lenti con grandi carichi, io sono arrivato a un peso complessivo di 42 kg con velocità di crociera di 16 – 18 km/h, raramente oltre, quindi molto lente. Secondo me è un’ottima bici, forse se fosse stata in acciaio sarebbe stata veramente perfetta…

    1. Urca, 42kg! In effetti per questi carichi ci vuole una bici robusta e bisogna andare piano (o essere molto forti e resistenti!). Io viaggio più leggero e mi sono orientato sulla RC500, completamente diversa ma che mi ha dato e mi dà soddisfazioni.
      Con la Brooks come ti trovi? Mi han sempre detto che non è un tipo di sella da maltrattare, e anzi bisogna proprio trattarla bene.

      1. Di selle Brooks ce ne sono almeno 20 modelli se non di più… vanno capite, sono selle da cicloviaggi o cicloturismo in senso generale, non certo da fighetti o da bici ultraleggere, quelle che posso consigliare sono due modelli specifici, la B17 Standard (oppure la versione con la fessura centrale di cui non ricordo il nome) e la Swift. Sono selle a mio avviso stupende ma che pesano molto e da nuove sono dure come il mogano, vanno ingrassate periodicamente e “rodate” con almeno 500-700 km di uso, come minimo, ma una volta che la sella prende la forma del proprio culo sono le più comode in assoluto, io ci faccio 5-6 ore senza fondello in tutta tranquillità. Il loro acquisto non è indolore, costano parecchio ma durano una vita e quando il cuoio è vecchio da fare schifo sono ancora più belle… la mia la sposto di bici in bici da almeno 6 anni… per me sempre e solo Brooks.

        1. Ecco, come mi confermi bisogna un po’ “coccolarle”. Mi preoccupa il fatto che potrei avere problemi in caso di pioggia, poi, nel caso dimenticassi di coprirla. Mi guarderò il video, grazie!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *