Sacco a pelo invernale: le scelte

Mi risulta difficile parlare di sacchi a pelo, perché è un argomento su cui andare con i piedi di piombo, e ancora di più è difficile parlare di sacchi a pelo invernali. In Italia, con i nostri tanti rifugi, non c’è molto l’abitudine a dormire fuori al freddo, e le montagna le frequentiamo di giorno nei mesi freddi. Ma ho deciso di provare a mettere assieme lo stesso alcuni tra i migliori sacchi a pelo invernali tra quelli che ho avuto modo di vedere e provare, con la speranza di poter ampliare l’elenco.

Sacchi a pelo invernali migliori

In questa selezione ho dovuto fare una prima scelta arbitraria, perché è difficile dire cosa sia un sacco a pelo invernale. Ci sono inverni freddi e freddissimi, in base a dove ci troviamo sia dal punto di vista dell’altitudine che della latitudine, e quindi i sacchi devono sostenere temperature diverse.

In questo elenco quindi ho inserito solo sacchi a pelo che permettono di stare abbastanza abbondantemente a temperature di comfort inferiori agli 0°C (qui un’introduzione ai sacchi a pelo, con anche qualche spiegazione dei parametri). Chiaramente dovete decidere tra queste opzioni considerando il prezzo del sacco a pelo e il suo ingombro da chiuso, ma quello che vi interessa di più è la temperatura di comfort a cui lo potrete usare: non sottovalutate mai il posto in cui andrete, perché anche semplicemente sulle nostre montagne, ad altitudini medie (parliamo ad esempio di 2000m), l’inverno di notte può essere molto freddo, e si può arrivare abbondantemente sotto lo 0.

Ecco alcune delle mie scelte. Se non siete soddisfatti della selezione ditemelo nei commenti, magari suggerendomi altri sacchi a pelo in questo genere da provare!

Lightec SM 1100

Partiamo leggeri, perché questo è un sacco a pelo al limite, con la sua temperatura di comfort di -3°C per uomo. Testata personalmente: è veritiera e secondo me se ci si veste un pochino si può scendere di un bel po’.

Si tratta di un sacco a pelo economico (questo il prezzo su Amazon) ma molto ben fatto nelle finiture e nella progettazione generale. Il materiale è sintetico, con imbottitura inserita sfalsata dentro al corpo del sacco.
Costa poco perché chiaramente non è un campione di isolamento e perché è un po’ più pesante della media dei sacchi che descrivo sotto, ma nonostante tutto non è per niente ingombrante e lo definirei un ottimo tuttofare. Attenzione: se dovete andare in alta montagna e dormire nelle tempeste di neve non fa per voi, ma se volete un sacco a pelo economico, che sia flessibile e possa essere usato in quasi tutte le stagioni, prendetelo in considerazione.

In questa pagina trovate tutta la gamma di sacchi a pelo Ferrino per trekking e co, con le mie considerazioni per la scelta.

Un buon sintetico invernale

Il secondo sacco a pelo che vi consiglio è questo, di North Face che è un ottimo marchio statunitense che produce ottimi sacchi a pelo da alpinismo e non solo.
Anche in questo caso, per contenere i costi, ho scelto un sacco a pelo in sintetico abbastanza versatile, anche se più orientato verso le temperature basse. I -7°C di temperatura comfort ci sono tutti, chiaramente parliamo di temperature comfort per uomo.

Il peso aumenta rispetto al sacco precedente, ma considerato che siamo su cifre relativamente basse e che le tecnologie sono le stesse, non si può fare molto diversamente. Comunque i circa 1700 grammi di peso sono ragionevoli.

La scelta in piuma di Decathlon

Se non sbaglio ho già parlato altrove di questa serie di sacchi a pelo, che trovate da Decathlon a marchio Simond. Siamo su pesi non molto bassi (per questo modello si parla di circa 1400 grammi in misura large, per persone alte fino a 185cm) ma la temperatura comfort è intorno ai -10°C, e il prezzo è ragionevole.
La forma è quella di un sacco quasi da spedizione, perfettamente a mummia, forse si potrebbe fare qualcosa di più sul posizionamento delle cuciture ma non è malissimo come costruzione.

Per scendere ancora di temperatura, a circa 80€ in più, c’è questo modello sempre dello stesso marchio: giallo fosforescente, peso intorno ai 1800 grammi in taglia L, piuma sempre buonissima, da 800cuin. Qui la temperatura comfort è intorno ai -20°C, decisamente interessante a un prezzo del genere, anche se bisogna considerare gli ingombri e ragionare sullo zaino a partire proprio dal sacco a pelo.

Compatto in piuma di Mammut

Quella a sinistra è una borraccia da 1 litro. Il sacco a pelo è compresso ma non al limite, e devo dire che un volume del genere per un sacco a pelo invernale è molto buono.

Questo comincia a essere un sacco a pelo invernale di alto livello. L’imbottitura è in piuma, e di piuma ce n’è parecchia (circa 700g su 1kg totale di peso), le finiture sono molto buone e il marchio è conosciuto.
Parlando di specifiche tecniche abbiamo un peso che supera di poco il kilogrammo e un volume da chiuso di poco più di 7 litri. Molto buono considerato che questo è un sacco che arriva a una temperatura di comfort limite di -10°C. Chiaramente il prezzo va di conseguenza.

Attenzione, però: quando cominciamo ad andare su questi prezzi ci troviamo di fronte a sacchi a pelo da alpinismo, quindi si bada parecchio al sodo. Se vi guardate bene le misure da aperto vi renderete conto che di spazio per i piedi comincia ad essercene poco, e la ragione è che in questo modo si evita di raffreddarsi troppo.

Il Rab Neutrino, molto ragionevole

Questo sacco a pelo (il prezzo migliore lo trovate qui) lo definisco ragionevole perché raduna in sé molte caratteristiche che lo dovrebbero rendere un acquisto perfetto per tante persone.
Il marchio Rab mi piace molto, fanno delle belle cose, e hanno tirato fuori in questa nuova versione del Neutrino 800 un sacco a pelo in piuma che pesa 1200 grammi, che tiene fino a -15°C e che ingombra poco. Il materiale del rivestimento interno ed esterno è il Quantum Pertex, come per altri sacchi di questa lista (quasi tutti, direi) che permette alla piuma di allargarsi bene quando lo aprite.

Anche qui il discorso è lo stesso che per altri sacchi a pelo invernali di cui ho parlato in questa lista: è un sacco da spedizione, non una cosa enorme in cui ti giri e rigiri bello tranquillo. Ma non è certo scomodissimo, e per un sacco ultraleggero devo dire che c’è di peggio.

Big Agnes Crosho UL -20

Grande sacco a pelo invernale, copre moltissime situazioni difficili e credo sia tra i migliori per peso rapportato alle prestazioni. Questo è un altro marchio americano che da noi forse è ancora un po’ di nicchia, ma che negli Stati Uniti è preso a riferimento dagli appassionati. C’è da dire che negli USA c’è molta più abitudine a stare fuori in inverno (si fanno delle gran battute di caccia in Alaska, da quelle parti) quindi hanno più dimestichezza con la necessità di dormire a temperature estreme, e tirano fuori delle soluzioni ottime.

Questo è un sacco a pelo abbastanza normale nella sua forma: l’apertura della cerniera è ridotta al minimo per evitare inutili dispersioni di calore, la forma è la classica a mummia così si risparmia peso e si evitano di nuovo dispersioni di temperatura, la cerniera è ben isolata dall’esterno grazie all’imbottitura che forma un cordone sulla sua lunghezza. Il solito, insomma, per questo genere di sacchi a pelo invernali ultraleggeri.

A fare la differenza è la temperatura di comfort minima (-25°C circa) abbinata a un peso leggero (meno di 1400g per la taglia regolare, e vi assicuro che è pochissimo!) e un prezzo basso per le caratteristiche presentate. Attenzione: il prezzo non è basso, ma se volete qualcosa del genere spenderete sicuramente di più.

Alternative al sacco a pelo invernale

Comprare un sacco a pelo invernale può essere molto costoso, perché si tratta di prodotti realizzati con materiali che devono resistere a temperature estreme pur rimanendo leggeri. Si fa quindi spesso usa di piuma in grande quantità, e questo è un materiale costoso che alza parecchio il prezzo del sacco a pelo invernale. In alternativa esistono sacchi in sintetico che però non riescono ancora a raggiungere le performance di una buona piuma.

D’altra parte, molte persone non dormono all’aperto in inverno di frequente, quindi una spesa del genere può risultare indigesta.

Qui sotto vi suggerisco alcune alternative possibili all’acquisto di un sacco a pelo invernale. Attenzione, però: nella scelta di un sacco a pelo bisogna tenere da conto il fatto che ognuno reagisce diversamente al freddo, e che le diverse soluzioni tecniche possibili dipendono molto dal materiale che avete a disposizione. Prima di mettere in pratica sul serio queste soluzioni testate bene il sacco e il resto in situazioni paragonabili a quelle che andrete ad affrontare in natura, ma avendo sempre una soluzione di ripiego nel caso vi venisse freddo. Dormire fuori da un bivacco riscaldato, ad esempio, può essere una buona idea: nel caso non ce la facciate a resistere vi rintanate dentro. Occhio perché con queste cose non si scherza!

Detto questo, ecco le alternative al sacco a pelo invernale che conosco.

Inserire un sacco a pelo dentro l’altro

Questa è una delle opzioni più comuni che si possano mettere in pratica quando non si ha un sacco a pelo invernale ma si vuole comunque dormire con temperature molto rigide: si prende un sacco a pelo estivo e lo si mette dentro a un altro sacco a pelo più pesante, facendo sì che in qualche modo le capacità dei due sacchi si sommino.

Bisogna fare un paio di precisazioni, però.

La prima è che non è detto che le capacità isolanti dei due sacchi si sommino davvero, ma quasi certamente, nelle giuste condizioni, uno può aiutare parecchio l’altro nel tenerci più isolati.

La seconda riguarda direttamente il modo in cui funziona un sacco a pelo: in pratica questo tipo di riparo deve gonfiarsi di aria per potervi isolare al meglio. Se guardate le piume degli animali che vivono in luoghi freddi vi renderete conto che hanno delle fibre con delle specie di uncini e sono molto fini. La piuma così si gonfia e accoglie microscopiche sacche d’aria al suo interno.
Quando infiliamo un sacco a pelo dentro l’altro per costruire un sacco a pelo invernale di fortuna, dobbiamo fare in modo che nessuno dei due sia compresso, altrimenti potremmo addirittura peggiorare le cose.
Bisogna perciò scegliere un sacco interno più stretto, e un altro più ampio in modo che il primo non risulti troppo costretto.

Usare un liner antitraspirazione

Non ho mai usato personalmente questa soluzione, perchè mi sembra un po’ troppo estrema per le mie esigenze, ma c’è chi lo fa. Tra questi ad esempio Andrew Skurka che di mestiere si va a cacciare in situazioni difficili (oltre a fare la guida per trekking estremi) e sicuramente sa di cosa parla.

In pratica qui stiamo parlando di fare tutto il contrario rispetto a quello che ci si aspetterebbe in situazioni normali: invece di scegliere materiali traspiranti per evitare di sudare e trattenere l’umidità dentro al sacco a pelo, si sceglie di dotarsi di vestiti o di un sacco interno che sia impermeabile.

In questo modo si crea una specie di microclima umido all’interno del giaciglio, e si limita anche quella che viene chiamata la perspiratio insensibilis, cioè la sudorazione che nel corpo umano avviene sempre anche a riposo (chiaramente a diverse intensità in base alle condizioni). Questo tipo di sudorazione cessa quasi del tutto quando si va in ambienti con umidità superiore al 70%, e il fatto che non ci sia più permette di tenere il corpo a una temperatura più alta.

Esistono alcuni liner di questo tipo in commercio, io però ribadisco che non li ho mai provati e mi piacerebbe eventualmente sapere le vostre opinioni o esperienze in merito.


Ultimo consiglio che vi dò è quello di usare il sacco a pelo nel modo giusto: non basta infilarcisi dentro e aspettare che passi la nottata, o almeno non basta in condizioni difficili come quelle invernali. In questa pagina ho raccolto qualche suggerimento di buon senso che magari non conoscete ma potrebbe darvi una grossa mano nelle notti più fredde.

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